Dai volantari di Gazzella: medicinali arrivati a Gaza
Il Gruppo Consigliare della Regione Veneto, Federazione della Sinistra, con la sua attività istituzionale, sta sostenendo Il progetto di monitoraggio degli ospedali pubblici (dodici) della striscia di Gaza: Il progetto è nato dalla necessita di conoscere la mancanza di farmaci , le carenze delle attrezzature dedicate agli interventi e alla prevenzione sanitaria.
Un'attività di monitoraggio che non ha costi per la collettività perché maturata e sviluppata in ambito di cooperazione volontaria, con il contributo di soggetti che, a titolo gratuito, mettono a disposizione la loro esperienza e conoscenza.
Il nostro lavoro sulle difficoltà della sanità di Gaza, che affliggono in particolare le strutture ospedaliere, si basa anche sull’analisi delle condizioni del territorio e della comunità, più di 1.500.000 palestinesi vivono nella striscia di Gaza, e subiscono lo stato di assedio imposto da Israele.
Le informazioni e i dati raccolti nell'attività di monitoraggio nell'ospedale pubblico più grande della striscia di Gaza, l’ospedale Al-Shifa, con una capienza di 700 posti letto distribuiti tra i dipartimenti di: chirurgia (con i reparti di rianimazione, ustioni, terapia intensiva, ortopedia), medicina interna (con i reparti di dialisi, malattie respiratorie, oncologia, endoscopia, cardiologia e terapia intensiva) ostetricia-ginecologia e il reparto neonatale, hanno rilevato la presenza di macchinari obsoleti o inutilizzabili sia per la mancanza di software per la lettura dei dati sia per mancanza di accessori per il corretto funzionamento e una generale carenza e inadeguatezza delle strutture.
4 neonati in una "culla termica
Precarietà al centro dialisi
Si è inoltre rilevato che, a causa delle ripetute irregolarità nell'erogazione dell'elettricità, alcune attrezzature sono "andate fuori uso". L’ elettricità viene erogata per 6/8 ore al giorno e per il resto della giornata la corrente è prodotta dai generatori, per chi li ha a disposizione. Le continue chiusure e il blocco delle merci, imposti da Israele, stanno impegnando l'uso delle ultime scorte di carburante con il rischio della paralisi dei servizi in particolare degli ospedali, oltre che a mettere a dura prova la popolazione di Gaza.
Il Ministero della Salute di Gaza denuncia che 364 diverse tipologie di farmaci, tra cui molti " salvavita", non sono reperibili causa l'elevato costo e l'assedio che non permette il regolare transito dei materiali .
La spesa complessiva per il fabbisogno di farmaci nella striscia di Gaza è calcolata in 33 milioni di dollari all'anno: l'Autorità Palestinese invia farmaci per la copertura del solo 20%, la rimanenza viene coperta per il 40% da donazioni e il rimanente 40% non ha copertura.
Le conoscenze acquisite attraverso l'attività di monitoraggio hanno dato avvio ad interventi volti a sopperire, almeno in parte, alle carenze dei farmaci.
Sono stati inviati 83 kg di farmaci vari richiesti da Gaza da distribuire tra gli ospedali e i distretti sanitari. Farmaci donati gratuitamente i cui costi di spedizioni sono stati sostenuti dall'associazione GAZZELLA ONLUS.
È di questi giorni l'arrivo a Gazadi 250 confezioni di un farmaco salvavita per i 284 palestinesi che hanno avuto trapianto di organo. Il farmaco è stato donato dalla casa farmaceutica distributrice del prodotto, valore del farmaco donato 32.000 euro.
Sulle scatole il nome del paziente a cui e' destinato il farmaco "salvavita".
Il farmaco è stato subito distribuito agli ospedali pubblici dove sono in cura i pazienti" trapiantati".
G.B.T.
24.3.2012