Dai volantari di Gazzella: medicinali arrivati a Gaza

Pubblicato il 27 marzo 2012 da Gazzella
 

Il Gruppo Consigliare della Regione Veneto, Federazione della Sinistra, con la sua attività istituzionale, sta sostenendo Il progetto di monitoraggio degli ospedali pubblici (dodici) della striscia di Gaza: Il progetto è nato dalla necessita di conoscere la mancanza di farmaci , le carenze delle attrezzature dedicate agli interventi e alla prevenzione sanitaria.

Un'attività di monitoraggio che non ha costi per la collettività perché maturata e sviluppata in ambito di cooperazione volontaria, con il contributo di soggetti che, a titolo gratuito, mettono a disposizione la loro esperienza e conoscenza.

Il nostro lavoro sulle difficoltà della sanità di Gaza, che affliggono in particolare le strutture ospedaliere, si basa anche sull’analisi delle condizioni del territorio e della comunità, più di 1.500.000 palestinesi vivono nella striscia di Gaza, e subiscono lo stato di assedio imposto da Israele.

Le informazioni e i dati raccolti nell'attività di monitoraggio nell'ospedale pubblico più grande della striscia di Gaza, l’ospedale Al-Shifa, con una capienza di 700 posti letto distribuiti tra i dipartimenti di: chirurgia (con i reparti di rianimazione, ustioni, terapia intensiva, ortopedia), medicina interna (con i reparti di dialisi, malattie respiratorie, oncologia, endoscopia, cardiologia e terapia intensiva) ostetricia-ginecologia e il reparto neonatale, hanno rilevato la presenza di macchinari obsoleti o inutilizzabili sia per la mancanza di software per la lettura dei dati sia per mancanza di accessori per il corretto funzionamento e una generale carenza e inadeguatezza delle strutture.

4 neonati in una "culla termica

Precarietà al centro dialisi

Si è inoltre rilevato che, a causa delle ripetute irregolarità nell'erogazione dell'elettricità, alcune attrezzature sono "andate fuori uso". L’ elettricità viene erogata per 6/8 ore al giorno e per il resto della giornata la corrente è prodotta dai generatori, per chi li ha a disposizione. Le continue chiusure e il blocco delle merci, imposti da Israele, stanno impegnando l'uso delle ultime scorte di carburante con il rischio della paralisi dei servizi in particolare degli ospedali, oltre che a mettere a dura prova la popolazione di Gaza.

Il Ministero della Salute di Gaza denuncia che 364 diverse tipologie di farmaci, tra cui molti " salvavita", non sono reperibili causa l'elevato costo e l'assedio che non permette il regolare transito dei materiali .

La spesa complessiva per il fabbisogno di farmaci nella striscia di Gaza è calcolata in 33 milioni di dollari all'anno: l'Autorità Palestinese invia farmaci per la copertura del solo 20%, la rimanenza viene coperta per il 40% da donazioni e il rimanente 40% non ha copertura.

Le conoscenze acquisite attraverso l'attività di monitoraggio hanno dato avvio ad interventi volti a sopperire, almeno in parte, alle carenze dei farmaci.

Sono stati inviati 83 kg di farmaci vari richiesti da Gaza da distribuire tra gli ospedali e i distretti sanitari. Farmaci donati gratuitamente i cui costi di spedizioni sono stati sostenuti dall'associazione GAZZELLA ONLUS.

È di questi giorni l'arrivo a Gazadi 250 confezioni di un farmaco salvavita per i 284 palestinesi che hanno avuto trapianto di organo. Il farmaco è stato donato dalla casa farmaceutica distributrice del prodotto, valore del farmaco donato 32.000 euro.

Sulle scatole il nome del paziente a cui e' destinato il farmaco "salvavita".

Il farmaco è stato subito distribuito agli ospedali pubblici dove sono in cura i pazienti" trapiantati".

G.B.T.

24.3.2012

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