Dai volontari di Gazzella a Gaza, 2 luglio 2014

Pubblicato il 4 luglio 2014 da Gazzella
 

La notizia del ritrovamento dei cadaveri dei tre coloni rapiti lo scorso 12 giugno a Hebron sta attraversando le case, le moschee, le strade della striscia di Gaza. Ieri sera, la prima sera di Ramadan, le strade erano piene di bambini che giocavano, gente che passeggiava e che formava capannelli . Stassera sono vuote e la gente si e’ rinchiusa a commentare il fatto e chi ha l’elettricita’ e’ attaccato al computer o al televisore. La paura di un duro attacco contro la popolazione civile e’ reale. Un attacco adesso metterebbe definitivamente in ginocchio Gaza e i suoi 1.600.000 palestinesi.

Gli ospedali sono gia’ in sofferenza a causa dell’assedio: mancanza di medicinali e oramai scarseggiano anche materiali monouso.

Dall’altro lato la popolazione sta vivendo da troppo tempo profonde contraddizioni e malumori sociali: da una parte i dipendenti pubblici stipendiati dall’ANP e dall’altra I dipendenti pubblici di Hamas senza stipendo da maggio dopo mesi passati con il salario dimezzato. Tensioni sociali che si sono fatte sentire lo scorso 5 giugno quando il governo di Hamas ha fatto chiudere la banche il giorno di pagamento dei salari per i dipendenti dell’ANP e stessa cosa dovrebbe avvenire questo mese. I risultati di questa situazione li ho visti negli ospedali dove medici, infermieri delle diverse “appartenenze” di Governo, perche’ di quest si tratta, si misurano quotidianamente sulle cose da fare e come farle e puo’ anche accadere di imbattersi in involucri di rifiuti speciali ospedalieri abbandonati perche’ non si sa chi deve fare e come fare la raccolta.

Per anni ho guardato alla solidarieta’ tra palestinesi, ben consapevoli delle questioni politiche aperte, e questo mi dava speranza. Oggi le tensioni le tocchi con mano nei luoghi pubblici, ma anche nelle famiglie quando un suo componente dipendente del Governo di Gaza lavora senza stipendio e un parente, magari il fratello, e’ a casa senza lavorare stipendiato dall’ANP. Un’amica impiegata press o il Ministero della salute mi dice che e’ senza salario da 2 mesi, ma tutte le mattine deve andare a lavorare pagandosi il trasporto. Spese concrete senza entrate!

Queste azioni di resistenza quotidiana sono affiancate dalla resistenza dei comitati e dei vari gruppi armati che anche in questi giorni hanno risposto allo stato di assedio sulla striscia di Gaza e agli omicidi e arresti nella Westbank.

In questa situazione sociale cosi’ frantumata un attacco militare israeliano avrebbe effetti devastanti e chi tira le fila della politica mediorientale ne conosce le conseguenze stante che da tanto tempo sta infettando la societa’ civile Palestinese per traghettarla verso il nuovo ordine mondiale-sociale.

G.B – da gaza

30/6/2014

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