Dalla volontaria di Gazzella a Gaza – Ospedale al-Shifa – I aprile 2018
Dalla volontaria di Gazzella a Gaza:
Con il contributo dei donatori, che hanno accolto l’appello di Gazzella Onlus e del dottor Medhat Abbas, direttore dell’ospedale pubblico Shifa di Gaza, sono stati raccolti 4.700,00 euro. I contributi sono finalizzati all’ acquisto di medicinali e attrezzature.
Il concorso economico alle iniziative di Gazzella Onlus si inserisce in una progettualità più ampia che dal 2000 ci vede tutti impegnati a mantenere la presenza e la solidarietà con le famiglie della striscia di Gaza che hanno bambini feriti a causa degli attacchi israeliani, o bambini con disabilità.
Nel corso della visita a Gaza, sono state monitorate le necessità dell’ospedale pubblico Shifa. Tra le molte e diverse esigenze si è condiviso con il dott. Medhat Abbas di accogliere la richiesta, della dott.ssa Fadia Malhas, responsabile del dipartimento maternità, e di Laila Mohammed Elmasharfa, responsabile ostetricia, per l’acquisto di 2 cardiotocografi, CTG, da inserire nel reparto Maternità dello Shifa Hospital a fronte di una spesa di euro 4.000.
I due nuovi CTG, ordinati e disponibili nelle prossime settimane, vanno ad aggiungersi agli altri quattro dispositivi già operativi. L’utilizzo dei CTG riguarda le attività di misurazione della frequenza cardiaca fetale, dei movimenti fetali e la misurazione delle contrazioni uterine.
Il progetto della responsabile del dipartimento maternità dello Shifa Hospital è quello di aggiungere altri due CTG, per arrivare a 8 dispositivi, da collegare ad un server con monitor che permetta un monitoraggio dei casi, continuo e a distanza.
I rimanenti 700 euro, importo irrisorio per permettere copiosi acquisti, è stato destinato alla fornitura di medicinale per bambini con difficoltà di sviluppo, cause ormonali. Il farmaco è sufficiente a garantire la cura per tre mesi per 2 bambini, 3 somministrazioni a settimana.
Il reparto maternità dello Shifa Hospital mette a disposizione 120 letti suddivisi tra le diverse unità di intervento: emergenza, chirurgia, travaglio, parto, cura malattie ginecologiche.
Nel corso del 2017 presso questo reparto sono nati 19.746 bambini, una media di 1.646 nati al mese.
Questo dato comprende:
3.702 donne alla loro prima gravidanza; 497 donne trasferite da ospedali privati e 1.643 donne trasferite da altri ospedali pubblici per mancanza di adeguate attrezzatura e professionalità per assistenza parto; 4.809 sono stati i parti con taglio cesareo; 230 neonati sono deceduti dopo il parto; 114 neonati sono nati morti. Su quest’ultimo dato la dott.ssa Fadia riferisce che rispetto agli anni precedenti c’è un leggero calo della mortalità di neonati e aggiunge che le donne dopo il parto, se senza problemi, lasciano l’ospedale entro 6 ore.
Il reparto Maternità versa in misere condizioni: carenze strutturali e mancate manutenzioni, materassi e letti strutturalmente non adeguati alle necessità, insufficienti norme igieniche e cronica mancanza di farmaci e materiali. Le condizioni sopra descritte sono state determinate dall’occupazione e dall’assedio israeliano che di fatto negano la possibilità di mantenere operativi i servizi attraverso una regolare erogazione dell’energia elettrica, l’entrata di materiali per la ricostruzione e manutenzione delle infrastrutture, di materiali, medicine ed attrezzature sanitarie.
Da mesi gli addetti alle pulizie degli ospedali pubblici sono senza salario e dopo diversi scioperi, senza positivi risultati, in molti hanno deciso di lasciare il lavoro, determinando così una forte carenza di personale dedicato, con le immaginabili conseguenze. In generale il personale sanitario tutto sta lavorando da anni a salario ridotto, taglio del 50%, salario che negli ultimi mesi viene pagato ogni 50 giorni.
Ai sostenitori delle attività di Gazzella Onlus: GRAZIE, SHUKRAN da Gaza!i
Giuditta
26.3.2018