Relazione del viaggio di Gazzella a Gaza. Ottobre-novembre 2018

Pubblicato il 16 novembre 2018 da Gazzella
 

Relazione del viaggio a Gaza ottobre – novembre 2018

Siamo partite dal’Italia abbastanza preoccupate: sciopero generale il giorno della partenza, bombe su Gaza con possibilità di chiusura dell’entrata di Erez da Israele. Per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi. Arrivate all’aeroporto la security non ci ha neanche chiesto quale era lo scopo del nostro viaggio e la serata a Mea Sharim, il quartiere ebreo ortodosso dove abita il nostro amico che ci ospitava, è stata piacevole. Essendo venerdì pomeriggio il quartiere brulicava di ortodossi di tutte le dimensioni e con gruppetti familiari con almeno 4-5 bambini sotto i 6 anni, miniature dei loro genitori! Poi abbiamo cenato piacevolmente al Jerusalem hotel. Sabato essendo chiusa l’entrata nella Striscia di Gaza, abbiamo camminato e girato per Gerusalemme est sempre più israeliana e meno palestinese e la sera con amici vecchi e nuovi abbiamo cenato in casa confrontando animatamente impressioni e notizie di quello che sta succedendo in Italia e in Palestina e abbiamo anche deciso di tentare l’entrata il giorno dopo e cioè la domenica anche se il venerdì in risposta alle pietre e ai razzi palestinesi, gli israeliani avevano approfittato per bombardare e sparare uccidendo 7 ragazzi di Gaza per cui si diceva che le entrate fossero state blindate. Il nostro ottimismo è stato premiato e l’indomani mattina siamo entrate nella Striscia con facilità dopo aver passato i 3 controlli: israeliano, Autorità Palestinese e Hamas e siamo state rilevate da un nuovo giovane che lavora con l’associazione Aisha, Ahmed, che non conoscevamo ancora, e arrivate in ufficio abbiamo cominciato a fare un piano di lavoro per le visite ai bambini adottati da Gazzella e per far partire i 2 progetti finanziati dall’8×1000 della Chiesa Valdese. È interessante che Aisha avendo bisogno di nuovo personale giovane ha deciso di aprire a candidati maschi e ha bandito dei posti. Hanno risposto al bando solo ragazzi cristiani! I cristiani a Gaza sono ridotti a meno di 1000 su 2.000.000 di abitanti! I due ragazzi che ora lavorano ad Aisha coccolati dalle decine di femmine sono molto carini e bravi e secondo Reem che dirige il centro, sono anche molto bravi.

Dal giorno dopo abbiamo cominciato a visitare i ragazzini adottati, e questa volta non li abbiamo trovati soltanto migliorati fisicamente, ma con nostra sorpresa molti di loro e anche alcuni dei loro familiari stanno proprio meglio psicologicamente. Forse dal 2014 cioè dall’operazione israeliana “Margine Protettivo” in cui i nostri bambini adottati sono stati feriti, è passato il tempo necessario senza che ci sia stato un forte bombardamento e le ferite si sono rimarginate o chissà. Per esempio Bahadin, ragazzino che non aveva più parlato dal momento in cui era stato ferito nel luglio del 2014, ha ricominciato a parlare anche se purtroppo i genitori non lo possono portare in un ambulatorio di logopedia per mancanza di soldi e non parla ancora bene e ha problemi scolastici. Tutto il gruppo familiare che mi trasmetteva angoscia ad ogni incontro, mi è sembrato più sereno e sorridente.

E così Abdalqader e Musa, i due fratelli a cui sono stati uccisi 2 fratelli a fine luglio del 2014 nel bombardamento di una scuola dell’UNWRA dove si erano rifugiati con tutta la famiglia pensando che fosse un luogo sicuro, stanno molto meglio, anzi bene e stanno pensando cosa studiare all’università dove potranno entrare sicuramente con borsa di studio perché sono bravissimi a scuola. Con il padre hanno riparato i danni dell’appartamento in cui vivono e hanno un nuovo fratellino. La mamma nel salutarmi mi ha detto che ringrazia molto Gazzella perché a parte l’aiuto materiale ricevuto che è stato fondamentale, la famiglia ha sentito l’appoggio affettuoso nel ricominciare a vivere.

Queste e altre storie ci incoraggiano molto a continuare. Siamo però molto preoccupate perché i soldi di Gazzella stanno diminuendo e molte adozioni vecchie non vengono rinnovate e non vengono sostituite da nuove. Sarebbe proprio peccato che Gazzella si estinguesse.

Oltre a visitare i bambini adottati nelle loro case, abbiamo lavorato sui progetti che sono stati finanziati dall’8×1000 della Chiesa Valdese. Abbiamo concluso il quinto e ultimo anno del progetto Aisha – WILPF Italia: “Per una vita senza violenza” e ne abbiamo proposto un altro che è stato finanziato, che si propone di intercettare i bambini che lasciano la scuola e cercare di trovare loro dei lavori attraverso cui poi farli ritornare a scuola. L’altro progetto finanziato, dell’Associazione Hanan con Gazzella, per il II anno fa corsi alle madri di bambini con handicap o feriti per insegnar loro a trattare i loro bambini in maniera appropriata e a eseguire esercizi riabilitativi data la carenza e spesso la lontananza ambulatori di riabilitazione.

Abbiamo anche chiesto a tutte la persone con cui abbiamo interagito e del cui giudizio ci fidiamo, quale è la loro posizione sulle manifestazioni del venerdì al confine con Israele che sono già costate più di 200 giovani vite oltre alle decine di migliaia di feriti che affollano gli ospedali. Mi sembra che le persone intervistate siano tutte d’accordo sul fatto che si tratti di un movimento che viene dalla società civile e non dai partiti ma che i partiti di sinistra tutti abbiano cercato di impossessarsene, ma che non ci sia assolutamente accordo sia sulla sua utilità per ottenere qualcosa ma soprattutto se sia giusto mandare al macello tanti giovani invece di cercare di impedirlo. Se abbiamo capito bene, i 3 partiti che ora controllano le manifestazioni del venerdì sono Hamas, Il Fronte popolare e la Gihad islamica. Pare che ora finalmente stiano discutendo cosa fare per cercare di indirizzare le manifestazioni in una maniera che non finiscano sempre con l’uccisione di giovani. Non ho capito in che modo ma spero proprio che un modo lo trovino.

La situazione dell’erogazione di corrente quando eravamo state l’ultima volta era diventata veramente drammatica e a 4 ore di corrente seguivano da 8 a 16 ore senza o anche di più. Adesso invece la situazione è ritornata a 8 ore sì e 8 ore no e a volte le cose vanno anche meglio. È il risultato delle manifestazioni? Chissà, i pareri delle persone da noi intervistate sono molto discordi.

In tutto ciò la gente vive, gira per la strada allegramente e si sposa, continua a sposarsi tanto e a fare tanti bambini. È un messaggio di ottimismo o di disperazione o di incoscienza?

Non mi pare che in questo momento la gente si aspetti un attacco israeliano. Speriamo abbia ragione. Infatti i segni della distruzione del 2014 sono pressocchè scomparsi anche se qua e là gli israeliani ogni tanto qualche bomba che uccide e distrugge la tirano. Purtroppo non si vedono segnali di cambiamento nell’atteggiamento di Hamas e Fatah per dimostrare ad Israele di essere, Gaza e Cisgiordania, una unica popolazione. La gente è molto pessimista su questo argomento e si rende conto che se non si risolve questo Israele ha buon gioco a dire che tutta la colpa della situazione è dei palestinesi. L’isolamento di Gaza è molto grave e per quel poco che Gazzella può fare la nostra presenza ci sembra importante.

Come le altre volte il viaggio a Gaza ci ha convinte che è importante continuare ad andarci ma che servirebbe uno sforzo per riattivare e non far diminuire l’attività di Gazzella.

Questa volta ervamo in tre e abbiamo fatto molte foto con i bambini visitati che abbiamo mandato agli adottanti. In breve ecco alcune annotazioni.

Bambini visitati il 29 ottobre 2018:

D15-001 Fadel

È un ragazzo ormai grande e sta bene di salute. Ha finito il liceo e voleva iscriversi all’università per studiare informatica ma non è entrato perché non aveva voti abbastanza alti. Ci riproverà. Ha una madre tremenda che risponde per lui prima che lui abbia il tempo di parlare. Non lo manda alle manifestazioni del venerdì e magari fa pure bene.

D15-002 Hatem: Sta meglio rispetto all’ultima volta, ma è molto nervoso.

D15-003 Janet: È una ragazzina molto carina. Sta bene, va a scuola ed è brava.

D15-004 Rayqa: La mamma è stata uccisa nel 2014 ed è accudita sembra con molto affetto dalla nuova moglie del padre che dopo il 2014 ha fatto 3 figli. 1 maschio e 2 femmine. L’ultima ha 6 mesi.

D15-005 Muhammad Ali: È un ciccioncello carino ma pieno di cicatrici sul viso. Sua mamma è stata uccisa e il padre ferito, risposato e non lavora.

D15-006 Marah: È cresciuta tantissimo dall’ultima volta che la incontrammo. Sta bene, fa la VII ed è bravissima a scuola. Non sembra allegra (a dispetto del nome che significa appunto Allegra!).

 D15-020 Mohammed Jad: Ha tante file di denti e avrebbe bisogno di un dentista, ma non hanno soldi per pagarlo e l’assistenza a non passa né dentista, né oculista, né otorino. Fa la VI e gli interessa tutto ma in particolare la matematica.

D15-021 Qusai: È carino ma da quando è stato ferito ha problemi di apprendimento ed è un po’ ritardato, va male a scuola (fa la V) ma soprattutto non comunica con gli altri ragazzini. È in cura dallo psichiatra di Aisha.

D15-022 Yunes: Ha paura di tutto e non va a scuola da 1 anno. Gioca con bambini più piccoli. È in cura dallo psichiatra. Prima del ferimento era normale. Sono molto poveri.

Bambini visitati il 30 ottobre 2018:

D15-023 e 024 Anwar e Mahmud: Molto carini. Si occupa di loro una sorella sposata e divorziata che è tornata a casa. Vedi foto di gruppo dove non sono neanche tutti. La mamma sta all’ospedale con un cancro al fegato. Il padre non lavora perché ha la pressione alta. Vanno tutti a scuola e sono tutti molto belli. Mahmud è molto bravo. Ricevono un piccolo assegno dal ministero degli affari sociali.

 D15-028 Mohammed Amjad: Continua a non dormire. Cerca ogni tanto di scappare perché ha paura. Fa la VI ma non va bene. È molto aggressivo e a casa litiga per tutto. Gli fa molto male l’orecchio dalla parte in cui è stato ferito alla testa. Va dallo psichiatra e piglia farmaci.

D15-034 Abdallah: E il fratello di Mohammed. Fa la IX. È terrorizzato quando sente i botti delle bombe e se sta fuori corre a casa e se sta a casa cerca di scappare. Gli piace la scuola ma per socializzare con gli amici e non per studiare.

Bambini visitati il 31 ottobre 2018:

D15-036 Yazan: Il ragazzino è carino e sta apparentemente bene ed è bravissimo a scuola. Dice la mamma che però è aggressivo e nervoso.

D15-027 Rawan: È una bella ragazzona che fa la IX. Sembra starno ma dice di avere sempre mal di testa.

D15-029 Seraj: Da quando è stato ferito ha crisi epilettiche. Va a scuola ma non combina niente mentre prima era normalissimo. Una delle sorelle parla benino inglese.

D15-033 Raghad: Va a scuola in IV ma non è brava. La mamma è morta e il padre risposato ha un nuovo bambino.

Questi ultimi 4 sono di Khan Yunes e dintorni. I prossimi invece sono di Rafah e dintorni.

D15-032 Yusef: È una ragazzina che ormai sta bene con la gamba ferita ma si stanca molto. È da 2 anni che non va a scuola e ha fatto solo fino alla VI. Nessuno lavora in famiglia. La mamma ha 12 figli. 2 maschi e 3 femmine sono sposati.

D15-031 Shasta: Va a scuola e sta nella VIII.  Bella TV, belle poltrone. Il padre è impiegato di Fatah. Avrebbe bisogno di chirurgia plastica . 3 femmine e 1 maschio sono sposati.

D15-030 Bader:  Madre uccisa nel 2014, padre perso il braccio nella stessa operazione. E lui ferito ma ora sta bene. Il padre è risposato e ha 2 bambini con la II moglie giovanissima. Il bambino ferito ha anche una sorellina un po’ più piccola. Il bambino avrebbe bisogno di altre operazioni, cosmetiche e non. Il padre non riceve nessuna pensione di invalidità, ma la croce rossa gli ha dato la protesi gratis. Il ragazzino fa la IV ed è bravo. Gli piace soprattutto l’arabo.

D15-035 Shaima: Sta facendo l’ultimo anno di liceo e vorrebbe studiare medicina e siccome ha voti molto alti potrebbe essere ammessa e anche con borsa di studio. C’è un nuovo bambino (sono 11) uno meglio dell’altro. Una sorella grande fa la logopedista. Il padre guida le ambulanze. Le femmine sono tutte bravissime a scuola e i maschi meno.

Bambini visitati il I novembre 2018:

D15-013 Ranya: A dicembre verrà operata al braccio da un chirurgo francese che va all’ospedale al Shifa e che le farà un trapianto dalla gamba. Fa la IX ed è bravissima.  È anche molto bella.

D15-016 Bahadin: Questo è il gruppo familiare che è più migliorato negli anni. Bahadin dopo il ferimento non parlava più e la madre faceva impressione da quanto sembrava nevrotica così come tutto il gruppo familiare. Adesso il ragazzino parla e sorride anche se per mancanza di soldi non va da un logopedista dove forse andrà prossimamente (dice la mamma). Fa la II e ha problemi di scrittura.

D15-011 e 012 Abdalqader e Musa: Fanno parte di quella famiglia in cui sono stati uccisi 2 figli nel 2014 nella scuola dell’UNWRA dove si erano rifugiati pensando che fosse un luogo più sicuro della casa, mentre in casa si sarebbero salvati perché è crollato solo un piano. La madre è una donna bellissima e sembra molto serena e così i figli tutti sorridenti e bravi a scuola. Ci sono un paio di bambini nati dopo il 2014. Abdalqader fa la XI e vuole poi andare all’università a studiare ingegneria. Ha voti alti per cui ci riuscirà. Musa invece vuole fare il medico. È molto bello come la mamma e anche lui è bravissimo. Ci hanno ringraziato tantissimo perché dice la mamma che il supporto non solo finanziario ma soprattutto psicologico è servito a loro per ricominciare la vita dopo il 2014. Un figlio è morto sotto il bombardamento, mentre l’altro è stato ferito ed è morto poi all’ospedale.

D15-009 e 010 Mai e Saed: Mai fa la IX e vuole fare il medico. È bravissima per cui ci riuscirà (La facoltà di medicina è molto selettiva per cui ci vogliono voti molto alti per cui entrare)! Saed è carino ma l’insieme familiare è orribile. Nel 2014 sono stati feriti tutti e il padre che sembra vecchio, ha perso anche un occhio. Un fratello grande è sposato e vive con loro senza lavorare. La madre è stata ferita alla testa e alla schiena.

D15-019 Marzuq: Sono ortodossi e il padre si occupa della moschea e non c’era. Il bambino che è molto carino sta meglio ed è andato di nuovo solo in Germania per un controllo e ne è molto fiero. Sono molto carini e sorridenti anche se nel gruppo allargato ci sono bambini con problemi molto gravi.

D15-018 Mohammed: È stato ferito all’addome e sta meglio ma non dorme la notte e ha disturbi vari (dicono). Fa la VII, è bravo e gli piace studiare l’arabo. Il padre vendeva vestiti ma ora non lavora anche perché è stato ferito al polso destro e non può sollevare pesi (!). La madre è una cicciona che sembra depressa come Mohammed.

D15-014 e -015 Maysa e Aladdin: Vivono in campagna con dei grandi orti meravigliosi. Dice il padre che prima che gli israeliani lasciassero Gaza coltivavano per la famiglia e per vendere. Poi gli israeliani prima di andar via hanno distrutto le tubature dell’acqua e ora hanno acqua che basta solo per loro e non possono aggiustare perché costa troppo. La terra non è loro (dice il padre) ma… di suo padre!! Hanno una bambina nuova. Maisa fa la VIII  ed è brava e vorrebbe fare l’insegnante di arabo. Vanno a scuola a piedi e ci mettono 1 ora ad andare e 1 ora a tornare.

D15-007 e-008 Hanin e Jasmin: Hanan ha una ferita al braccio molto brutta. Fa la VIII. Jasmin invece è stata ferita al gomito in maniera molto meno grave e fa la XI. La casa che ancora l’anno scorso era diroccata, ora invece sembra tutta nuova. È una famiglia allegra. Padre e madre ridono e chiacchierano e le due ragazze cicciottelle anche loro sembrano allegre e contente.

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