Appello al Consiglio
per i Diritti Umani delle Nazioni Unite
Oggetto: stabilire se
vi siano rischi sanitari di lungo periodo per la popolazione civile di Libano e
Striscia di Gaza in seguito all'uso da parte israeliana di nuovi tipi di armi
durante i conflitti dell'estate 2006.
Il gruppo di studio Nuove
Armi raccoglie scienziati e ricercatori che hanno deciso di lavorare insieme
dopo i conflitti in Libano e Striscia di Gaza che hanno avuto luogo durante
l'estate del 2006. Il nostro essenziale obiettivo è verificare i rischi
collegati all'uso di differenti agenti tossici contaminanti sulla salute della
popolazione esposta. Questo importante tema non sembra essere sufficientemente
indirizzato dall'organismo delle Nazioni Unite appositamente creato dopo i conflitti.
L'11 agosto 2006 il
Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha dato vita alla Commissione
di Inchiesta sulle violazioni dei diritti umani in Libano e Palestina “col
mandato di stabilire i fatti” che erano accaduti.
Nel rapporto che è seguito
all'inchiesta, la Commissione ha osservato che “la politica adottata –
dall'Idf, le forze armate israeliane – di assimilare ogni persona ad un
potenziale nemico ha causato violazioni dei diritti umani, che si è risolta in
una punizione collettiva”; inoltre “l'uso di alcune armi è stato illegale, come
l'uso di bombe a grappolo” che viene definito nel rapporto “eccessivo e non
giustificato da necessità militare” e che “è andato oltre argomenti di
proporzionalità. Erano una violazione flagrante delle convenzioni
internazionali”.
Ciononostante, la
Commissione ha stabilito anche che “nessuna delle armi di cui è noto l'uso da
parte delle forze armate israeliane è illegale di per sè secondo il diritto
internazionale”. Il rapporto della Commissione non indirizza il problema
dell'uso estensivo e possibilmente sperimentale di armi e munizioni di nuovo
sviluppo e di conseguenza non fornisce alcuna risposta alla preoccupazione
fondamentale che ha generato il mandato della Commissione stessa.
La mancanza di preoccupazione
circa i potenziali rischi alla salute della popolazione civile esposta ai
bombardamenti è incomprensibile. La Commissione non sembra promuovere studi
adeguati sul problema. Tuttavia, dal punto di vista di dottori e scienziati,
così come dei diritti della popolazione, questo è un punto essenziale.
Noi chiediamo al
Consiglio, di cui è prevista una riunione a giugno, di promuovere e organizzare
la continuazione del lavoro della Commissione attraverso la creazione di due
nuovi gruppi di lavoro:
%Ï uno composto di medici e scienziati
libanesi e palestinesi col compito di raccogliere le evidenze mediche già
disponibili e di raccoglierne di nuove;
%Ï uno composto di medici, veterinari e
scienziati libanesi e palestinesi col compito di realizzare i test sul campo
secondo procedure riconosciute per stabilire la presenza di elementi tossici e
altri rischi sanitari nelle aree fortemente bombardate e distrutte nel sud del
Libano. Il ruolo di questo panel sarebbe quello di stabilire se sia necessario
diramare degli allarmi per la salute della popolazione, circoscrivere le
regioni a rischio e attivare le procedure di allarme nelle strutture mediche
locali, che attualmente sono inadeguate ad affrontare il potenziale emergere di
problemi di questa natura, di definire protocollo epidemiologici per gli anni a
venire e promuovere la cultura locale su questo genere di conseguenze della
guerra.
Siamo preoccupati che una
inchiesta inziata per stabilire la verità possa al contrario trasformarsi
in un modo di ammettere la presenza in guerra di una grande varietà di tipi
e modelli di armi illegali, contraddicendo in questo modo i vincoli delle
convenzioni di Ginevra e della convenzione per il controllo delle armi chimiche
e le altre armi di distruzione di massa.