UNHCR
Briefing bisettimanale alla stampa
Ginevra, 24 marzo 2006
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IRAQ: AUMENTA LA PREOCCUPAZIONE DELL'UNHCR PER LE CONDIZIONI DEI RIFUGIATI PALESTINESI A BAGHDAD
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime crescente preoccupazione per la situazione dei palestinesi a Baghdad. Ieri la comunità palestinese nella capitale irachena ha informato l'UNHCR del fatto che oltre 100 famiglie palestinesi hanno ricevuto minacce di morte e che molte di esse sono sconvolte da questi avvenimenti. Il panico potrebbe diffondersi ulteriormente e provocare nuove fughe. I palestinesi si sentono sempre più intrappolati e, per motivi di sicurezza, molti di loro hanno smesso di andare a lavorare e di mandare i figli a scuola. Anche gli iracheni subiscono le conseguenze del clima di generale insicurezza, ma i palestinesi si sentono particolarmente vulnerabili e presi di mira a causa dell'avversione che una parte della popolazione irachena ha sviluppato nei loro confronti, in seguito al trattamento riservato loro dal precedente regime.
Martedì scorso l'UNHCR aveva espresso preoccupazione per le condizioni di un gruppo di 88 palestinesi che, dopo aver lasciato Baghdad a causa dell'insicurezza, erano rimasti bloccati nella terra di nessuno al confine fra Iraq e Giordania. Mercoledì il gruppo è stato trasferito dalle autorità irachene a Trebil, in Iraq. Al momento non è ancora chiaro se gli 88 palestinesi potranno rimanervi. Il gruppo è fermamente deciso a non tornare in nessun luogo dell'Iraq.
L'UNHCR è impegnato nel tentativo di soddisfare le necessità primarie del gruppo, come cibo e acqua, ma i palestinesi si trovano in un'area che per l'Agenzia presenta notevoli difficoltà di accesso. Ieri, in tarda nottata, un team dell'UNHCR attivo dal lato giordano del confine è riuscito a consegnare scorte di cibo per 5-7 giorni, materassi, coperte, set di utensili da cucina, stufe, taniche per l'acqua e lanterne. Martedì i palestinesi avevano riferito all'UNHCR di aver lasciato Baghdad dopo un mese di crescente pressione sulla comunità palestinese di Al Baladiat - quartiere nella parte orientale della città - in seguito ai bombardamenti di Samarra del 22 febbraio. Hanno affermato che, a causa di uccisioni, sparizioni e sequestri, per le loro famiglie la situazione era diventata intollerabile.
L'UNHCR in Iraq sta collaborando strettamente con la Missione ONU di assistenza UNAMI e, in Iraq e Giordania, con il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Inoltre è stata allertata l'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi in Medio Oriente, per il possibile flusso di palestinesi in uscita dall'Iraq.
In Iraq si trovano circa 34mila palestinesi, 23mila dei quali sono stati registrati dall'UNHCR a Baghdad. I rifugiati palestinesi sono giunti in Iraq in tre diverse ondate - nel 1948, nel 1967 e nel 1991. Il precedente regime in Iraq ha fornito loro protezione e assistenza ed essi godevano di standard di trattamento relativamente elevati, che una parte della popolazione irachena considerava iniqui. Di conseguenza, negli ultimi anni i palestinesi hanno subito sfratti, minacce e vessazioni.