CRONOLOGIA DI UN TERRORISMO DI STATO CHE CONTINUA
11 settembre 2001- Twin Towers
12 settembre 2001
Jenin - Nord della Cisgiordania - I carri armati israeliani penetrano, chiudono ermeticamente e cannoneggiano la città, in particolare il campo profughi. 9 palestinesi uccisi e 32 feriti.
13 settembre 2001
Jenin - L'assedio continua.
Gerusalemme - Un anziano non si ferma ad un posto di blocco e viene freddato dai soldati israeliani.
Gerico - Nord est di Gerusalemme - Cisgiordania - Pesanti incursioni dell'esercito.
Valico di Erez - confine fra lo Stato di Israele e la Striscia di Gaza - Bloccato dai reparti corazzati israeliani: nessuno può entrare o uscire da Gaza
14 settembre 2001
Il ministro laburista israeliano Ben Eliezer si compiace pubblicamente: "Abbiamo ucciso 14 palestinesi e il mondo è rimasto in silenzio". Il bilancio dei palestinesi uccisi nelle ultime ore sale a 16.
Valico di Erez - Altri 5 feriti
Gerusalemme - Intorno alla città l'esercito israeliano sbarra tutte le vie secondarie usate dai palestinesi per entrare in Gerusalemme evitando i posti di blocco. La polizia israeliana arresta il Gran Muftì di Gerusalemme.
Israele rafforza la propaganda antipalestinese: tutti i palestinesi hanno a che fare con il terrorismo. La repressione e i massacri sono e saranno sempre giustificati
15 settembre 2001
Striscia di Gaza - Incursioni e occupazione con carri armati, bombardamenti aerei e navali, città assediate. 4 palestinesi uccisi dal fuoco dei soldati israeliani.
Ramallah - Cisgiordania - Incursione dei tank e tentativo di colpire la sede della radio Voce della Palestina
Jenin - Continua ad essere assediata.
16 settembre 2001
Ramallah - Nella notte carri armati penetrano nella città con l'ausilio di elicotteri d'assalto. Quattro ore di battaglia. I tank arrivano nei pressi del Parlamento palestinese, ma la resistenza li blocca.
Gerusalemme - In un villaggio cristiano nei pressi della città un'ambulanza palestinese viene centrata dalla cannonata di un carro armato.
17 settembre 2001
Sabra e Chatila - Anniversario - Diciannovesimo anniversario della strage nei due campi profughi palestinesi in Libano ad opera delle milizie falangiste filo-israeliane mandate da Sharon, allora ministro della Difesa di Israele. "Il massacro di Sabra e Chatila, come quello di Qana, contro popolazioni inermi, sono atti terroristici. E non può certo essere definita terrorista la resistenza dei palestinesi che chiedono l'attuazione delle risoluzioni dell'ONU" (Emile Lahoud, Presidente del Libano)
Territori palestinesi - L'offensiva militare israeliana incalza: tutti i passaggi con le aree autonome palestinesi vengono chiusi ermeticamente in occasione del nuovo anno ebraico.
Betunia - sobborgo di Ramallah - Massiccio attacco israeliano
Ramallah - Università di Bir Zeit - La strada di collegamento tra Ramallah e Bir Zeit viene sbarrata: l'Università è resa inaccessibile.
Kalandia - campo profughi tra Gerusalemme e Ramallah - Secondo giorno di scontri durissimi lungo la strada di collegamento dopo che centinaia di lavoratori pendolari sono stati per l'ennesima volta bloccati dall'esercito israeliano.
Gerusalemme Est - La parte araba della città, occupata da Israele nel 1967 nei fatti è ormai separata dal resto della Cisgiordania.
Jenin - Prosegue l'offensiva militare israeliana
Gerusalemme/Ramallah - Israele sta creando una "zona cuscinetto" fortemente militarizzata tra le due città.
18 settembre 2001
Territori palestinesi - Israele sospende parzialmente l'attacco ma restano sotto il duro assedio dei tank. Arafat dichiara "Cessate il fuoco su tutti i fronti, in ogni città e villaggio"
19 settembre 2001
Marwan Barghouti, segretario di Al-Fatah (l'organizzazione politica dell'OLP presieduta da Arafat), dichiara: "Capiamo le ragioni politiche che hanno mosso Arafat. Tuttavia la rivolta popolare palestinese non si fermerà fino a quando non sarà cessata l'occupazione israeliana"
Bir Zeit - Nord di Ramallah - L'Università continua ad essere inaccessibile, gli studenti vengono fermati con lacrimogeni e pallottole.
20 settembre 2001
Tutta la Palestina - Giornata di sangue. I "mistrabim" (unità speciali israeliane che operano travestendosi da palestinesi) rapiscono due dirigenti di Al-Fatah.
21 settembre 2001
Territori palestinesi - Israele minaccia nuove "operazioni militari e nuove "esecuzioni mirate", ovvero assassini di dirigenti e militanti delle organizzazioni palestinesi. Mentre ad Arafat ed a tutti i Palestinesi viene chiesta una calma totale, i carri armati israeliani rimangono nelle loro posizioni, senza cessare l'assedio delle città palestinesi".
22 settembre 2001
Territori palestinesi - Il presunto arretramento dei blindati israeliani e il "cessate il fuoco" non modifica la situazione che resta estremamente pesante. 2 palestinesi uccisi, molti feriti.
Tulkarem - città di frontiera della Cisgiordania - L'esercito israeliano allarga la "zona cuscinetto" militarizzando 40 km. di territorio all'interno della Cisgiordania.
26 settembre 2001
Incontro tra Peres e Arafat: si parla molto di rafforzare la tregua e poco dell'urgenza di smobilitare i Territori Autonomi dalla presenza delle forze occupanti israeliane.
Rafah - I carri armati israeliani sparano sul campo profughi: 11 palestinesi feriti e un ragazzo di sedici anni, che lanciava sassi, viene colpito alla testa dai colpi sparati dai soldati israeliani.
Hebron - Sud della Cisgiordania - Più di cento famiglie palestinesi in stato di estrema povertà vengono minacciate di espulsione da parte dell'esercito israeliano
Zona di Susya (insediamento colonico) - Decine di famiglie palestinesi vivono in tende e nelle cave, i militari israeliani e i coloni esercitano azioni di forza per cacciare le famiglie dalle loro abitazioni.
Cisgiordania - La "zona cuscinetto" militare israeliana lungo la "linea verde" si estende fino alle città autonome di Tulkarem e Qalqilya
27 settembre 2001
Rafah - Il raid dei blindati israeliani (del 26 settembre) è terminato col saldo di 4 palestinesi morti (un quinto è stato ucciso a Khan Yunis) ed il ferimento di oltre 30 persone.
Yebna - Striscia di Gaza (confine con l'Egitto) - I carri armati penetrano nel sobborgo-campo profughi dopo l'una di notte, preceduti da un intenso fuoco di mitragliatrici pesanti. (...) Yebna è un ammasso di macerie. 4 giovani palestinesi uccisi, una trentina di feriti. Applaudono l'azione dell'esercito circa 800 coloni degli insediamenti ebraici limitrofi.
Gerusalemme/Ramallah. Gerusalemme/Betlemme - I posti di blocco tra queste città sono sempre più violenti e impenetrabili.
28 settembre 2001
Primo anniversario della seconda Indifada
È segnato dall'uccisione dell'esercito israeliano di 7 palestinesi e dal rafforzamento dell'occupazione militare nelle zone di maggiore tensione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
29 settembre 2001
Gaza City e Nablus (Cisgiordania) - Decine di migliaia di palestinesi, armati di sole pietre, manifestano il loro diritto a resistere all'occupazione israeliana e contro la politica statunitense per porre fine all'Intifada. Violentissima la risposta dell'esercito: 3 palestinesi uccisi e più di 110 i feriti.
30 settembre 2001
Jenin, Gerico, Tulkarem, Rafah, Beit Jalla, Aida Camp - Nei villaggi e nella città palestinesi scarseggiano cibo e acqua; nel frattempo, negli stessi luoghi, Israele sta attuando una politica di deportazioni di massa.
1° ottobre 2001
Al Qarara - Striscia di Gaza - Carri armati penetrano per circa 1 Km nel villaggio di Al Qarara e in due campi profughi aprendo il fuoco.
Hebron - L'assedio si fa sempre più massiccio e blocca la città e i villaggi circostanti.
Galilea - Territori del '48 - Gli arabi-israeliani manifestano per ricordare le 13 vittime della rivolta dei palestinesi d'Israele in solidarietà con lo scoppio della seconda Intifada.
Nazareth - Territori del '48 - La polizia israeliana arresta 8 giovani dimostranti. Negli ultimi 5 giorni 20 i palestinesi uccisi. L'esercito israeliano non si ritira, si sposta solo. I carri armati, che si sono allontanati, sono stati sostituiti da altri mezzi blindati
2 ottobre 2001
Annuncio dell'inaugurazione di altre tre colonie da parte di Sharon per il 7 ottobre.
3 ottobre 2001
Striscia di Gaza - 6 palestinesi uccisi, molti i feriti, numerose case e 10 postazioni della polizia palestinese cannoneggiate e rase al suolo. La "fascia di sicurezza", ossia la "zona cuscinetto" militarizzata profonda 1 Km e mezzo, nel nord, è la prima ad essere riconosciuta ufficialmente come tale dallo stato d'Israele.
4 ottobre 2001
Città palestinesi autonome - L'assedio israeliano continua ad essere totale.
Gerusalemme Est - Come ogni anno si è svolta la marcia provocatoria di 3.000 attivisti americani di organizzazioni evangeliche cristiane in totale appoggio all'occupazione militare dei Territori.
Shuweiki - villaggio della Cisgiordania - Esponenti dei servizi segreti israeliani travestiti da arabi (i cosiddetti "mistaravim") sequestrano due presunti militanti di Hamas.
Betlemme - Cisgiordania - Un capo dei Tanzim, ricercato dallo stato ebraico viene ucciso da una bomba telecomandata.
Hebron - Un uomo e tre bambini palestinesi sono uccisi in un attacco a fuoco dei militari israeliani.
5 ottobre 2001
Hebron - L'esercito israeliano in un comunicato dichiara che "Le forze armate israeliane rimarranno nell'area di Hebron per il tempo necessario a mettere in opera i piani per prevenire attacchi ai cittadini israeliani".
Collina di Abu Sneineh - 50 carri armati occupano con la forza. Sulle case distrutte viene issata la bandiera israeliana. Vengono uccisi 7 palestinesi, un centinaio sono i feriti.
Striscia di Gaza - L'esercito irrompe ferendo 10 palestinesi.
6 ottobre 2001
Marwan Barghouti dichiara "È il popolo che ha deciso di uscire ad una nuova intifada, ed è pertanto nel suo diritto continuarla fino a liberarsi dell'occupazione ed a raggiungere l'indipendenza".
7 ottobre 2001
Iniziano i bombardamenti anglo-americani sull'Afghanistan
Nei Territori si diffondono sentimenti di emozione e preoccupazione
Hebron - Continua il violento assedio israeliano, un giovane palestinese cade sotto i colpi dell'esercito e altri 4 sono feriti.
Insediamenti - Ne vengono inaugurati tre nuovi: due in Cisgiordania e uno nella Striscia di Gaza. Alcuni militanti di Peace Now tentano di manifestare contro i coloni. L'esercito israeliano interviene e arresta 4 dimostranti.
8 ottobre 2001
Striscia di Gaza - Due palestinesi uccisi dalle forze di occupazione israeliane a Netzarim e Beit Hanun.
9 ottobre 2001
Striscia di Gaza - Tre palestinesi uccisi dalla cannonata di una carro armato israeliano, poco prima un altro palestinese era stato ucciso nei pressi di una postazione di soldati.
Rafah - Le forze israeliane aprono il fuoco con le mitragliatrici pesanti montate sui carri armati contro alcuni edifici palestinesi. Alcuni carri armati e bulldozer distruggono campi e serre palestinesi.
10 ottobre 2001
Al-Qarara - Quattro ruspe militari e alcuni mezzi blindati israeliani penetrano nella zona autonoma palestinese, radendo al suolo alcuni edifici e "livellando" (cioè abbattono tutti gli alberi e distruggono le coltivazioni in un'area agricola).
Gaza - Due palestinesi uccisi perché, secondo fonti militari israeliane, si accingevano ad un attacco contro una colonia ebraica.
Hebron - Continua da una settimana l'occupazione ed il coprifuoco. Viene consentito alla popolazione di far rifornimento di viveri per appena un lasso di 30 minuti. Soldati israeliani entrano in una scuola e cacciano fuori a forza scolari ed insegnati. Un bambino di 10 anni viene ferito.
11 ottobre 2001
Ritorno dei profughi - Ai villaggi cristiani di Ikrit e Biram gli abitanti potranno ritornare solo da morti. Il governo israeliano ha bocciato la loro richiesta di ritorno "per ragioni di sicurezza" e "per non creare un precedente" che potrebbe essere utilizzato di fronte all'Alta Corte di Giustizia dai palestinesi profughi del '48.
Cisgiordania - Eliminato un militante di Hamas. Il suo corpo è stato ritrovato in un uliveto fra Nablus e Jenin, dove continuano i raid israeliani nelle aree e nei villaggi palestinesi intorno a Hebron.
12 ottobre 2001
Territori palestinesi - L'esercito israeliano prosegue le sue operazioni nelle zone autonome e continua a paralizzare la vita dei palestinesi sotto occupazione. Un'incursione è avvenuta nella zona di Qarara (Khan Yunis, Gaza) mentre si apprende che alcuni giorni prima una pattuglia militare aveva usato come "scudo umano" un palestinese, legandolo davanti ad una jeep militare, per uscire dal villaggio cisgiordano di Zabra, dove era in corso una manifestazione contro l'occupazione.
14 ottobre 2001
Cisgiordania - Le forze di sicurezza israeliane continuano la politica di "uccisioni mirate" dei militanti palestinesi. A cadere sotto i colpi dei tiratori scelti è il capo del braccio armato di Hamas, Abdel Rehman Haman.
15 ottobre 2001
Cisgiordania - I reparti corazzati israeliani lasciano i quartieri di Hebron, occupati 10 giorni fa e in alcune località l'esercito rimuove qualche posto di blocco. Tuttavia l'assedio delle aree autonome palestinesi continua rigidissimo.
Nablus - Si allunga la lista degli "omicidi selettivi": un noto militante del movimento islamico è ucciso da una autobomba.
16 ottobre 2001
Rafah - Un palestinese di 22 anni, militante del braccio armato di Hamas, è ucciso da un'esplosione nella sua abitazione.
Territori - Israele riapre alcune strade. Toglie le barriere che per mesi hanno isolato Gerico e consente finalmente agli studenti palestinesi di raggiungere l'Università di Bir Zeit, Ma il blocco dei Territori non si allenta più di tanto... Se in Cisgiordania si è avuto un lieve alleggerimento dell'assedio, in particolare a sud ed a ovest di Ramallah e tra Betlemme ed Hebron, a Tulkarem, Qalqilya e soprattutto a Nablus, la pressione militare resta asfissiante e a Gaza tutto rimane come prima. In alcuni punti i soldati sono arretrati di pochi metri, ma sulla superstrada "Salah Edin" tra Gaza City e Raffah, all'altezza di Qarara e Deir Al-Balah, rimane il blocco che da un anno taglia in due Gaza.
17 ottobre 2001
Gaza - Sharon vieta ad Arafat di utilizzare l'aeroporto di Gaza: per il leader palestinese gli spostamenti diventano alquanto complicati, se non impossibili.
18 ottobre 2001
Jenin - I tank si spingono fino all'abitato. I cannoni aprono il fuoco contro la popolazione e un colpo sparato da un carro armato colpisce una scuola: una bambina di 10 anni viene uccisa ed un'altra di 11, che le era vicina, resta gravemente ferita.
Ramallah - Un agente della sicurezza dell'Anp ucciso da un proiettile in testa.
Betlemme - Viene giustiziato con un missile, che lo colpisce a bordo della sua auto (uccidendo pure altri 2 palestinesi), uno degli attivisti di Al Fatah, iscritto nella lista "nera" di Israele.
In tutte e tre le città palestinesi l'esercito impone il coprifuoco, non permettendo alla gente di uscire dalle case, né per rifornirsi di cibo, né per andare all'ospedale.
19 ottobre 2001
Betlemme - I tank israeliani penetrano per 300 metri dentro la città occupando pure due alberghi, spingendosi fino a Beit Jalla e Beit Jalun. Negli scontri derivati, rimangono feriti 16 palestinesi, di cui 5 in modo grave. I tank si attestano poi nei viali della periferia mentre i soldati erigono sbarramenti protettivi intorno alla Tomba di Rachele, mostrando chiaramente l'intento di fermarsi a lungo nella zona.
Jenin e Ramallah - I carri armati compiono puntate anche in queste due città.
Striscia di Gaza - Dall'insediamento di Gush Katif cannoneggiano il campo profughi di Khan Yunis: sei i morti palestinesi, fra i quali due tredicenni, di cui una mentre si trovava a scuola.
20 ottobre 2001
Territori palestinesi - L'aggressione militare israeliana si estende a macchia d'olio: i carri armati entrano nelle città di Tulkarem e Qalqiliya, nel nord della Cisgiordania, isolandole e creando intorno un cordone "preventivo". Una donna incinta muore per strada perché i soldati le impediscono di raggiungere l'ospedale.
Qalqiliya - Muoiono 4 palestinesi, di cui 3 poliziotti dell'Anp e un appartenente a Hamas. Gli israeliani occupano numerosi edifici, distruggono una postazione della polizia palestinese, sequestrano illegalmente 4 fra poliziotti e membri di Forza 17 e 5 civili.
Betlemme - Tre missili sono sparati contro una zona residenziale, dalle macerie sono estratti almeno 15 feriti. Un giovane di 19 anni viene fucilato mentre con la famiglia usciva dalla Chiesa della Natività e un altro ragazzo viene colpito a morte
Beit Jala - Due donne vengono uccise da raffiche di mitragliatrice partite dai carri armati, mentre stanno sulle porte delle loro case.
21 ottobre 2001
Ramallah - I carri armati avanzano ulteriormente, occupando il Ministero per i rapporti con gli Enti Locali e radendo al suolo la caserma di Forza 17.
Nablus - Altri 4 morti palestinesi, tra i quali un presunto militante del braccio armato di Hamas, di 27 anni, ucciso nella sua auto colpita probabilmente da un missile lanciato da un elicottero.
Betlemme - 4 le vittime: un agente palestinese di 28 anni ucciso mentre esce dall'ospedale a Beit Jala, altri due nel corso del raid dei tank contro il campo profughi all'entrata della città. Un'altra cannonata arriva a 50 metri dalla Chiesa della Natività.
Hebron - Una moschea viene profanata da un gruppo di coloni che imbrattano i sacri testi e distruggono le suppellettili.
Jenin - Nel villaggio di Sanur una ragazza di 18 anni viene colpita a morte mentre raccoglie le olive nel campo di famiglia.
22 ottobre 2001
Territori palestinesi - A Betlemme, e nelle 5 cittadine rioccupate da una settimana, continua l'avanzata dei carri armati israeliani che distruggono tutto quello che trovano sul loro cammino, dalle auto ai lampioni, ed aprono il fuoco contro le abitazioni e chiunque osi apparire alla loro vista. Muoiono due palestinesi che erano stati feriti il giorno prima. In un campo profughi colpito dall'artiglieria israeliana, vengono feriti due palestinesi: una è una bambina di 12 anni.
23 ottobre 2001
Tulkarem - Il fuoco dei soldati contro un posto di blocco della polizia palestinese miete tre vittime.
Qalqiliya - Gli israeliani effettuano una spedizione distruggendo una postazione della polizia palestinese. Bulldozer israeliani, protetti da truppe e mezzi blindati, distruggono la casa e minacciano la famiglia di un ricercato ed arrestano una persona. I palestinesi denunciano che per catturare attivisti dell'Intifada i servizi di sicurezza israeliani utilizzano anche un'ambulanza palestinese.
Betlemme - I carri armati israeliani tornano ad occupare la città che avevano abbandonato solo per poche ore (per motivi d'immagine vista la presenza della manifestazione della Chiese Cristiane per rompere l'assedio della città simbolo).
Hebron - Un attivista del Jihad Islami è sequestrato da militari israeliani in abiti civili palestinesi, mentre esce di casa.
Nablus - Un attivista di Hamas ucciso dallo scoppio di un ordigno nella sua automobile.
Gaza - Batterie missilistiche piazzate intorno alla città.
24 ottobre 2001
Beit Rima - Reparti israeliani con la copertura degli elicotteri circondano il villaggio poco dopo le 2 di notte. I blindati seguiti dalla fanteria penetrano all'interno del centro abitato facendo subito fuoco. 5 case vengono occupate dopo aver espulso i proprietari e vengono trasformate in avamposti. Un'altra viene demolita ed un'altra ancora data alle fiamme. Dopo qualche ora in una pausa dell'offensiva gli abitanti hanno visto fra gli alberi i corpi senza vita di almeno 9 persone. Alcuni dei feriti sono stati arrestati e portati via dagli israeliani. Per almeno 12 ore Beit Rima è rimasto completamente isolato, neanche le ambulanze palestinesi hanno potuto entrare nel villaggio.
Hebron - Raffiche di mitra sparate da un'auto di coloni raggiungono un taxi collettivo palestinese. 6 manovali palestinesi rimangono feriti, di cui uno molto grave.
Ramallah - Occupati gli uffici del Ministero Palestinese della Sanità.
Gerusalemme est - Un ragazzo muore in ospedale in seguito alle ferite riportate per un raid di un'unità speciale israeliana. Morto pure in ospedale un poliziotto ferito il 21 ottobre.
Betlemme - Un automobilista ucciso da colpi sparati da soldati israeliani. Nel campo di Aza i soldati aprono il fuoco contro le case per "snidare i militanti dell'Intifada".
25 ottobre 2001
Beit Rima - I carri armati dopo un'occupazione di 24 ore si ritirano dal villaggio, dove sono stati uccisi 9 palestinesi. L'attacco era stato portato da 5 tank, 15 blindati carichi di soldati, 15 jeep e diversi bulldozer, appoggiati da 2 elicotteri armati di mitragliatrici pesanti. Sulle case si è abbattuto un vero diluvio di fuoco, la cui opera è stata poi completata dai bulldozer.
Tulkarem - 2 uccisi dal tiro di cecchini israeliani: 1 civile ed un ufficiale di polizia.
Betlemme - Morti 1 poliziotto e un leader locale di Hamas.
26 ottobre 2001
Betlemme - Nuovo blitz dell'esercito israeliano con un commando di cecchini che occupano un palazzo nel centro della città prendendo in ostaggio 7 impiegati palestinesi che non riescono a fuggire al momento dell'irruzione. Questa tecnica, della presa di ostaggi, è sempre più usata dai militari di Tel Aviv per scoraggiare le risposte della resistenza. I soldati israeliani dopo tre ore si ritirano sotto la copertura di alcuni carri armati, dopo aver mitragliato e lanciato numerosi razzi.
Tulkarem - 3 carri armati israeliani entrano fino al centro per oltre un Km ed uccidono un poliziotto di Al Fatah.
Beit Rima - Un altro cadavere rinvenuto nei campi del villaggio, dopo la cruenta incursione delle truppe scelte israeliane. Altri 5 abitanti risultano dispersi.
27 ottobre 2001
Betlemme - Un carro armato spara 4 razzi alla periferia di Beit Jalla.
29 ottobre 2001
Tulkarem - Carri armati israeliani aprono il fuoco contro Sweike, un villaggio della zona autonoma palestinese, con un saldo di 2 feriti. Nel vicino villaggio di Zeita (dove da 12 giorni è in vigore il coprifuoco) una nuova incursione dei soldati israeliani termina con l'arresto di alcuni abitanti.
Territori occupati - I carri armati israeliani fanno marcia indietro lasciando una Betlemme tutta mitragliata e ferita. L'esercito rafforza l'assedio attorno a Jenin e Nablus.
Territori del '48 - La polizia comunica l'arresto di 11 arabi israeliani.
30 ottobre 2001
Territori palestinesi - Da una settimana l'esercito sta terrorizzando città e villaggi della West Bank e di Gaza, bombardando, distruggendo case, scuole, cliniche, serbatoi d'acqua, usando in modo intensivo i cecchini contro la popolazione civile locale.
Gaza - Due ruspe e alcuni blindati penetrano per un Km a sud di Gaza City dove distruggono alberi e campi coltivati.
Gerusalemme est - Bulldozer israeliani entrano in azione nella zona araba demolendo, con la protezione di ingenti forze di polizia, 5 case palestinesi a Shuafat, perché "costruite senza licenza edilizia". Dall'inizio dell'anno sono decine le case demolite, anche nel misero campo profughi di Shuafat.
31 ottobre 2001
Cisgiordania - Durante gli attacchi missilistici da parte di Israele muoiono quattro palestinesi. Due militanti di Hamas - Jamil Jadallah e Rashid Jarusi - vengono uccisi in attacchi missilistici e due attivisti di Al.Fatah sono uccisi da un'unità speciale israeliana a Hebron ed a Tulkarem.
Sono ormai una sessantina gli attivisti palestinesi uccisi in quella che Israele descrive come una "politica di eliminazioni mirate".
Qalqilya - Un colpo di cannone uccide due agenti di polizia dell'Anp durante un raid di blindati.
Jenin - Un'incursione di carri armati, avvenuta al mattino, ha provocato 8 feriti nel villaggio di Arrabe.
1° novembre 2001
Cisgiordania - Prosegue l'occupazione di cinque città palestinesi - Jenin, Tulkarem, Qalqilya, Nablus e Ramallah - da parte delle Forze Armate israeliane che non danno alcun segno di prepararsi al ritiro. Sequestrato un palestinese in Cisgiordania e uccisi altri due. Sale ad 8 il totale delle vittime in appena due giorni, di cui almeno 4 assassinati dagli elicotteri e dalle unità speciali dell'esercito.
Il Procuratore generale statunitense John Ashcroft ha inserito nell'elenco dei 46 gruppi che sono dichiarati dal Dipartimento di stato "organizzazioni terroristiche", anche le "Brigate Martiri di Al-Aqsa", la cellula paramilitare di Al-Fatah, la fazione di maggioranza palestinese fondata e guidata proprio da Yassir Arafat. In tal modo qualsiasi obiettivo palestinese "legato" a quella "cellula terroristica" sarà un bersaglio legittimo per gli elicotteri israeliani. È di fatto un via libera anche all'eliminazione fisica del segretario generale di "Al-Fatah", Marwan Barghuti.
2 novembre 2001
Striscia di Gaza - I carri armati israeliani penetrano per quattrocento metri all'interno del territorio palestinese mentre scavatrici livellano la terra e sradicano gli alberi.
3 novembre 2001
Striscia di Gaza - Ancora alta la tensione. I bulldozer israeliani avanzano all'interno del campo profughi di Rafah per distruggere quattro edifici e scoprono e distruggono un tunnel sotterraneo tra Rafah e l'Egitto senza accorgersi di tre palestinesi, che sono rimasti sepolti vivi all'interno del tunnel.
4 novembre 2001
Gaza - Incursione di particolare intensità: elicotteri e cannoni bombardano quattro fabbriche palestinesi sospettate di produrre clandestinamente armi leggere.
Betlemme - I carri armati si ritirano.
5 novembre 2001
Qalqilya - Una ventina di carri armati e autoblindo israeliani si ritirano dalla città.
Tulkarem - Gli stessi mezzi pesanti entrano e occupano il villaggio, solo qualche chilometro più a nord di Qalqilya.
Rafah - Altri tank israeliani entrano in città e distruggono numerose case, sradicano alberi e feriscono tre palestinesi.
Ramallah - Muore all'ospedale un agente palestinese ferito due settimane fa dalle forze israeliane.
Insediamenti - Il governo Sharon approva la costruzione di Beer Milka, il primo di una serie di piccoli centri abitati che sorgeranno nell'area di Halutza, a est di Gaza.
6 novembre 2001
Wadi Saaden (Cisgiordania) - Tre militanti palestinesi perdono la vita in un agguato delle unità speciali israeliane contro i ricercati.
Qalqilya - Non c'è un vero e proprio ritiro dei carri armati perché arretrano solo e la città resta assediata. Ritrovato morto un agente di polizia alla periferia della città.
Jenin - Due dirigenti locali di Al-fatah restano uccisi nell'esplosione della loro auto. Continua la politica delle "eliminazioni mirate".
Valico di Mintar (Striscia di Gaza) - Feriti quattro lavoratori arabi dal fuoco di un carro armato.
7 novembre 2001
Ramallah - I carri armati escono dalla città attestandosi tutt'intorno, pronti per nuove possibili incursioni.
Khan Younis (Gaza) - Un palestinese di 23 anni rimane ucciso e altri tre feriti dalla cannonata di un tank dentro il campo profughi.
Yatta (Hebron) - Un attivista di Al-Fatah di 50 anni è ucciso da agenti israeliani che stavano tentando di sequestrarlo.
9 novembre 2001
Yan Khunes (Striscia di Gaza) - Un palestinese, sordomuto di 37 anni, muore in ospedale dopo essere stato ferito dai soldati israeliani.
12 novembre 2001
Tell (Nablus) - Un miliziano di Hamas è rimasto ucciso nel corso di un'incursione di soldati israeliani nel villaggio. Alle tre del mattino decine di militari ebraici erano entrati a Tell in cerca di estremisti da arrestare.
13 novembre 2001
Cisgiordania - Continua l'occupazione di Jenin e Tulkarem.
Ha suscitato sdegno la decisione del Parlamento israeliano di revocare l'immunità parlamentare al deputato palestinese israeliano, leader del partito democratico arabo, Azmi Bishara, accusato di aver difeso l'Intifada.
14 novembre 2001
Tulkarem - Muore un palestinese di 55 anni, sofferente ai reni era rimasto in attesa in un posto di blocco israeliano. L'ambulanza che lo stava portando all'ospedale era stata bloccata per tre ore dai soldati.
15 novembre 2001
Striscia di Gaza e Cisgiordania - Carri armati e truppe israeliane hanno compiuto incursioni a Gaza e nella zona di Betlemme. Bilancio: un uomo ucciso, almeno tredici feriti, vari edifici distrutti.
16 novembre 2001
Cisgiordania - Jenin e Tulkarem sono ancora occupate dai carri armati israeliani, che continuano a circondare le altre città pronti a compiere nuove incursioni.
Striscia di Gaza - Un palestinese ucciso perché "si apprestava a penetrare" nella colonia (illegale) di Nissanit.
Tel Aviv - Un palestinese ucciso, uno ferito e un terzo arrestato: erano tre braccianti palestinesi, entrati illegalmente in Israele, per lavorare "in nero", con la complicità del loro datore di lavoro.
19 novembre 2001
Insediamenti - Sharon autorizza la costruzione di dodici nuove case nell'insediamento ebraico all'interno della città di Hebron.
Beit Khanun - I carri armati israeliani compiono una nuova incursione.
Beit Lahye - I soldati israeliani uccidono a sangue freddo un ufficiale e un sergente della Forza navale dell'Anp schiacciandoli poi con un blindato.
20 novembre 2001
Rafah - I cingolati di Israele entrano nel campo profughi distruggendo 118 abitazioni palestinesi.
21 novembre 2001
Gerusalemme - Il capo della polizia israeliana della Città Santa, Micky Levy, intervenendo alla Knesset ha chiesto l'appoggio dei deputati per la costruzione di un muro di 11 chilometri, con filo spinato e posti di blocco, per dividere i nuovi quartieri ebraici di Gerusalemme dai sobborghi palestinesi.
22 novembre 2001
Kan Younis - Cinque bambini, la più piccola di soli 6 anni e gli altri al di sotto dei 14, sono morti mentre si recavano a scuola. Uno di loro ha messo il piede su una granata inesplosa sparata da un carro armato israeliano solo il giorno prima. Quasi ogni giorno carri armati, seguiti da bulldozer, entrano nel campo profughi puntando i loro cannoni su case, scuole e casermette della polizia palestinese sparando granate su tutto e tutti. Dopo, entrano in funzione i bulldozer che radono al suolo le abitazioni.
Università di Bir Zeit - Militari israeliani entrano violentemente all'interno dell'università e arrestano tre giovani accusati di appartenere ad Hamas.
Azarieh (Gerusalemme Est) - La polizia israeliana ha chiuso, e in qualche caso ha addirittura murato, numerosi uffici dei servizi di sicurezza dell'ANP.
Cisgiordania - Un altro palestinese muore per infarto ad un posto di blocco israeliano perché i militari non gli permettono di raggiungere l'ospedale.
Rafah - Altre venti famiglie palestinesi rimangono senza le loro case rase al suolo dai carri armati israeliani.
23 novembre 2001
Cisgiordania - Il numero due di Hamas, Mahmud Abu Hanud, e altri due militanti sono centrati dai missili sparati da elicotteri israeliani in una ennesima "eliminazione selettiva".
24 novembre 2001
Khan Younis - Tre palestinesi sotto i 15 anni feriti da proiettili sparati da soldati israeliani contro un gruppo di giovani che lanciavano pietre.
26 novembre 2001
Rafah - Cinque bambini palestinesi feriti duranti i raid dei soldati israeliani.
28 novembre 2001
Hebron - Unità speciali israeliane, con l'appoggio di carri armati e elicotteri, entrano in città ed arrestano quattro attivisti della Jihad islamica.
Beit Awa (Hebron) - Gli israeliani arrestano cinque componenti della famiglia Asueti. Uno di questi è un agente di Forza 17, unità di élite del presidente Arafat.
1° dicembre 2001
Zona Jenin - L'esercito israeliano torna e ricomincia a sparare: due palestinesi uccisi. Uno di appena 12 anni stava lanciando pietre con i suoi compagni di scuola contro un carro armato. L'altro, di 18 anni, stava tentando di attraversare la strada bloccata da un blindato. Rafforzato l'assedio intorno alla città. I carri armati con la stella di David stazionano in una zona alla periferia sotto il controllo dell'Anp.
Nablus - È sotto assedio.
3 dicembre 2001
Striscia di Gaza - Pesanti bombardamenti con 34 feriti. Una decina di missili sparati dagli elicotteri da combattimento distruggono l'eliporto presidenziale di Gaza e due elicotteri fermi.
Cisgiordania - Cinte d'assedio dai reparti corazzati numerose città palestinesi. Bombardata la città di Jenin e il centro di Betlemme.
4 dicembre 2001
Zone autonome palestinesi - Seconda giornata di intensi bombardamenti con largo impiego di elicotteri da combattimento e di caccia bombardieri F-16. Distrutte diverse infrastrutture dell'Anp. Colpito il quartier generale di Arafat a Ramallah, con un bilancio, per ora, di due morti e oltre centocinquanta feriti, una sessantina dei quali bambini di una scuola di Gaza. Colpite pure Tulkarem, Salfit e il campo profughi di Khan Younis. Obiettivi le sedi e i comandi della polizia palestinese, di Forza 17 e dei servizi di sicurezza. Però vengono anche colpiti una scuola, l'aeroporto di Gaza e l'ufficio di Arafat a Ramallah, dove Arafat si trova bloccato. A poche centinaia di metri da casa di Arafat si sono attestati i carri armati israeliani che hanno di nuovo stretto d'assedio non solo Ramallah ma anche le altre città palestinesi.
Gaza - I bulldozer israeliani rendono inagibili le piste dell'aeroporto internazionale, già pesantemente bombardato.
6 dicembre 2001
Gaza - Un palestinese morto e uno ferito colpiti dai militari israeliani presso l'insediamento di Dugit.
9 dicembre 2001
Rafah - Elicotteri da guerra israeliani tornano a colpire tutti i simboli e le strutture dell'Anp e del suo presidente Arafat. L'edificio che ospitava la polizia palestinese, i servizi di informazione e la Forza17 è andato letteralmente a pezzi.
Ramallah - Nel villaggio di Kafr al-Dik due giovani palestinesi di 24 e 25 anni sono rapiti e assassinati dall'esercito.
Zone autonome palestinesi - Continua il blocco intorno alle città palestinesi da cui non esce e non entra nessuno per nessun motivo. Anche Arafat è bloccato e assediato nella sua casa di Ramallah vigilata da 5 carri armati. Un altro bambino di 12 anni è gravemente ferito da una pallottola d'acciaio rivestita di gomma che i militari israeliani gli hanno sparato contro mentre lanciava pietre.
Hebron - Uccisi dai soldati un taxista e quattro poliziotti dell'Anp.
10 dicembre 2001
Hebron - Un elicottero israeliano spara due missili contro un auto per eliminare un esponente della Jihad, con il risultato di uccidere un bimbo di 3 anni e un ragazzino di 13.
Ramallah - Un'esplosione devasta la sede di un ministero dell'Anp, provocando un morto e un ferito. Arafat è "prigioniero" a Ramallah perché se se ne va Sharon non lo lascia rientrare.
11 dicembre 2001
Tulkarem - Due palestinesi uccisi ad un posto di blocco dai soldati israeliani.
Gaza - Elicotteri Apache dell'esercito israeliano lanciano almeno 5 missili contro edifici dell'Anp.
Hebron - La polizia israeliana, armi in pugno, presidia la città con carri armati e mezzi blindati, sparando in aria per proteggere i coloni israeliani dalle migliaia di palestinesi che partecipano ai funerali dei due bimbi uccisi ieri.
12 dicembre 2001
Gaza - Continuano i bombardamenti. Quattro palestinesi uccisi e almeno 30 feriti da una raffica di missili sparati dagli elicotteri israeliani nel campo profughi di Khan Younis.
Cisgiordania - I carri armati bombardano Jenin e Nablus.
13 dicembre 2001
Zone autonome palestinesi - Pesanti bombardamenti. Rasa al suolo con missili dagli elicotteri, bulldozer e dinamite, la sede della radio-televisione di Ramallah "Voce della Palestina" che è nata 63 anni fa ed era dal 1993 portavoce dell'Anp. I soldati invadono la casa di Marwan Barghouti, la moglie e i figli sono di fatto in ostaggio.
14 dicembre 2001
Salfit - Decine di militari, con la copertura di tre elicotteri che sparano dall'alto e la protezione di una trentina di carri armati e blindati, entrano nel villaggio sparando contro ogni possibile obiettivo. Sei palestinesi uccisi, fra cui due giovani di 20 anni.
Hebron - Incursione di militari e mezzi blindati nel villaggio di Dura.
Khan Younis - Carri armati, bulldozer e truppe entrano nel campo profughi e radono al suolo 15 case, lasciando all'addiaccio un centinaio di persone che hanno appena fatto a tempo a fuggire per non essere travolti dalle ruspe.
Gaza - F 16 israeliani tornano a colpire edifici della polizia palestinese.
15 dicembre 2001
Beit Hanoun (Gaza) - Truppe speciali dell'esercito d'Israele su mezzi blindati, con l'appoggio di una ventina di carri armati, invadono la cittadina e rimangono per tutto il giorno. Al loro ritiro si contano 5 palestinesi uccisi, fra cui 3 erano ragazzi, colpiti da proiettili alla testa, e una cinquantina di persone gravemente ferite. Sotto le ruspe sono caduti soprattutto gli edifici adibiti a sede della polizia.
Rafah - I carri armati penetrano per oltre trecento metri in territorio palestinese, bloccando poi tutti gli ingressi del campo profughi di Jabalya.
Ramallah- Arafat continua a rimanere confinato e assediato. I carri armati sono parcheggiati a pochi metri dalla sua casa.
17 dicembre 2001
Tel Aviv - La polizia israeliana arresta tre alti dirigenti palestinesi e dopo un pesante interrogatorio li rilascia.
Hebron - Le squadre speciali dell'esercito freddano sulla soglia di casa un leader di Hamas.
Khan Yunis - Aveva 12 anni, è colpito a morte dai militari israeliani mentre stava giocando con altri amici fra le macerie di un edificio appena distrutto nel campo profughi.
Nablus - Un agente palestinese di 19 anni, è ucciso mentre pattuglia la zona per far rispettare il coprifuoco decretato il giorno prima da Arafat.
20 dicembre 2001
Ramallah - Ritiro parziale dei mezzi corazzati dai quartieri di Al Tira e Betunia.
Negli ultimi 14 mesi l'esercito israeliano ha ucciso 924 palestinesi e ferito altri 25.000, dei quali 2.000 sono rimasti permanentemente invalidi.
21 dicembre 2001
Ramallah - Sharon vieta ad Arafat di recarsi a Betlemme la notte di Natale per assistere, come ha sempre fatto dal 1994, alla messa di mezzanotte nella Chiesa della Natività.
22 dicembre 2001
Tel Aviv - "Continueremo le eliminazioni selettive... Israele continuerà a colpire i palestinesi sospettati di progettare attacchi terroristici contro Israele" (S. Peres).
26 dicembre 2001
Jenin - Ucciso un palestinese dal fuoco sparato da un elicottero da guerra israeliano alla periferia della città.
Ramallah - Arafat continua ad essere agli arresti domiciliari, non si può muovere da casa sua.
Qalandia - Il nuovo posto di blocco fra Gerusalemme e Ramallah è diventato stabile e di fatto sancisce un'ulteriore annessione di territorio alla periferia di Gerusalemme per oltre 2 Km e mezzo.
Pacifisti - Al valico di Eretz, vicino a Gaza, i soldati bloccano un centinaio di pacifisti internazionali, li caricano brutalmente e minacciano di ucciderli, sequestrando e sfasciando le macchine fotografiche.
27 dicembre 2001
Hebron - Due nuove incursioni dell'esercito col sequestro di otto presunti militanti di Hamas, studenti di un istituto islamico.
Cisgiordania - Nel villaggio di Azun, presso Qaliqiliya, sequestro di 17 palestinesi, tre dei quali agenti dell'Anp. Si continua a parlare di "sequestri" e non di "arresti", perché i soldati israeliani non hanno alcun diritto legale di eseguire arresti nei Territori Autonomi.
Pacifisti - A Ramallah i soldati hanno sparato sulle manifestanti internazionali senza preavviso lacrimogeni, bombe sonore e proiettili di gomma: numerosi contusi e due feriti.
28 dicembre 2001
Territori Autonomi - L'esercito rimuove i blindati da Betlemme, ma rinforza l'occupazione a Jenin e Tulkarem. Arafat continua a rimanere segregato a Ramallah.
29 dicembre 2001
Carcere di Beer Sheba (deserto del Negev) - Unità speciali anti-sommossa israeliane reprimono nel sangue una sommossa dei duecento detenuti palestinesi: per ore si sono scatenati con armi, idranti e manganelli. Numerosi i feriti.
1° gennaio 2002
Palestina - Dieci attivisti palestinesi catturati in poche ore dall'esercito e dalle forze speciali israeliane: tra questi un membro di Hamas e tre militanti di Forza 17.
All'oggi, ci sono 126 insediamenti nei Territori occupati da Israele nel '67, per un totale di 240.000 coloni. 96 check point che hanno fatto della West Bank (Cisgiordania) di fatto una grande prigione a cielo aperto come del resto la Striscia di Gaza, molto più facile da controllare e per questo divisa "solo" in tre parti. Silenzio sugli "omicidi mirati" che stanno decapitando un'intera leadership palestinese...
2 gennaio 2002
Gerusalemme Est - Al termine di un'affollata conferenza stampa il leader Mustafà Barghouti viene arrestato da agenti della polizia israeliana, perché è "illegale" la sua presenza fuori da Ramallah. A tutti coloro che vivono nei Territori è da giorni vietato "sconfinare" oltre il limite consentito dai check point senza un apposito permesso delle truppe di occupazione. Dopo tre ore d'interrogatorio il medico palestinese è rilasciato e riaccompagnato al posto di blocco militare nei pressi di Ramallah, dove è malmenato e di nuovo arrestato. Dopo un'altra ora di fermo gli è "concesso" di rientrare nel "ghetto" di Ramallah.
Khan Yunis - Nuovo bombardamento del campo profughi.
4 gennaio 2002
Nablus - Tank israeliani compiono un ennesimo raid nella zona, invadono un villaggio, uccidono un presunto militante di Hamas, distruggono la casa di un altro palestinese ucciso due mesi fa e sequestrano due membri della sua famiglia, secondo la pratica delle rappresaglie collettive.
6 gennaio 2002
Striscia di Gaza - Pochi dati: 140 miglia quadrate in tutto, il 42 % del Territorio abitato da 6.000 coloni israeliani, il resto da un milione di palestinesi, per lo più profughi, il che rende questa l'area a maggior densità abitativa del mondo. L'acqua è razionata e solo per l'uso domestico, ma è pagata dai palestinesi quattro volte di più che dai coloni. Le comunicazioni si svolgono lungo due strade parallele che uniscono gli insediamenti a nord e sud del territorio, ma quando si chiudono gli unici due incroci presidiati da check point, l'isolamento della popolazione araba è totale.
7 gennaio 2002
Gaza - Altre cinque vittime innocenti: 5 bambini dai tre ai nove anni bruciati vivi nell'incendio della tenda in cui la loro famiglia era costretta a vivere dopo che loro casa era stata demolita nei giorni scorsi da un tank israeliano.
9 gennaio 2002
Territori Autonomi - Distrutte a Gaza due sedi della polizia dell'ANP e occupate altre 3, mentre a Ramallah Arafat è sempre bloccato dall'assedio.
10 gennaio 2002
Rafah - Ben 74 le case prese di mira nel campo profughi dai blindati e dai bulldozer dall'esercito israeliano: 27 sono in qualche modo riparabili mentre tutte le altre sono state letteralmente rase dal suolo. Nel cuore della notte 12 carri armati e due bulldozer hanno effettuato questa operazione quando sono penetrati nella zona, preceduti da un intenso fuoco di armi leggere. La pioggia battente e il clima decisamente rigido hanno reso più drammatica la situazione delle oltre 400 persone coinvolte, per un totale di 140 famiglie.
11 gennaio 2002
Gaza - Ruspe dell'esercito israeliano, appoggiate da una dozzina di mezzi blindati, rendono inservibile l'aeroporto internazionale di Gaza, presso Rafah, aprendo profondi solchi nella pista d'assalto. Era già stato distrutto nella prima settimana di dicembre, poi nella seconda metà era stato riparato. Ora siamo punto a capo. All'inaugurazione dell'aeroporto, nel 1998, aveva presenziato l'allora presidente americano Bill Clinton... Nuovi posti di blocco sulla strada che collega Gaza City a Rafah e alle altre località del Sud: la Striscia di Gaza è di fatto così divisa in tre spezzoni e la popolazione non può spostarsi da una parte all'altra.
12 gennaio 2002
Ramallah - Arafat continua ad essere confinato qui.
Gaza - Dopo l'aeroporto anche il porto: 6 missili sono lanciati sulle installazioni portuali per metterle fuori uso ed affondare le imbarcazioni, fra cui due piccole navi adibite alla pesca. Contemporaneamente, i bulldozer appoggiati da cinque carri armati, sono tornati per il secondo giorno nell'area dell'aeroporto, per completare il lavoro di "mettere fuori uso" la pista: per costruirla c'erano voluti due anni e mezzo.
Territori Autonomi - Per l'ennesima volta un malato palestinese viene lasciato morire perché bloccato a un posto di blocco
14 gennaio 2002
Gerusalemme Est - Le ruspe distruggono altre cinque case appartenenti a 9 famiglie: il pretesto è sempre quello della mancanza della licenza edilizia.
Tulkarem - Assassinio di un altro militante di Al-Fatah che figurava nella famigerata "lista di morte": una bomba è stata collocata davanti alla casa dove si nascondeva ed è stata fatta esplodere dopo che una telefonata l'aveva indotto ad abbandonare l'edificio.
16 gennaio 2002
Nablus - Un palestinese di 30 anni è crivellato di colpi nei pressi di un insediamento nella zona.
17 gennaio 2002
Nablus - Ennesimo "omicidio selettivo": la vittima è un dirigente delle "Brigate Martiri di Al Aqsa" (gruppo armato che fa capo ad Al Fatah), caduto alle porte della città.
Cisgiordania - Ulteriore irrigidimento del blocco delle città di Jenin e di Qalqiliya, s'inasprisce l'accerchiamento di Ramallah, Tulkarem e Nablus. Permangono i posti di blocco su tutte le strade di accesso a Betlemme, Hebron e Gerico.
18 gennaio 2002
Ramallah - Il 55 % del territorio della città è occupato dai carri armati che si spingono fino a pochi metri dall'edificio presidenziale, minacciando di sferrare un attacco (sono otto, tra carri armati e blindati pesanti, i mezzi corazzati che circondano l'ufficio di Arafat). Anche sotto casa di Marwan Barghuti (segretario generale di Al Fatah) sono posteggiati due carri armati. Dopo il lancio di lacrimogeni e sparo di proiettili, prima rivestiti di gomma, e poi di munizioni vere, muore un giovane palestinese di 19 anni.
Tulkarem - Caccia-bombardieri F-16 bombardano la città distruggendo il comando delle Forze di sicurezza dell'Anp: muore un poliziotto ed una quarantina di persone fra agenti e civili riportano ferite. Un'abitazione civile ed una scuola media sono state gravemente danneggiate.
Striscia di Gaza - Nella notte durante una sparatoria muore un adolescente palestinese disarmato.
Il 61% degli israeliani, secondo il sondaggio del quotidiano Maariv, giustifica pienamente la demolizione di quasi 60 abitazioni civili palestinesi da parte dei carri armati nel campo profughi di Rafah, che hanno lasciato senza un tetto persone poverissime in maggioranza bambini.
19 gennaio 2002
Ramallah - All'alba soldati israeliani, appoggiati da carri armati, blindati e ruspe corazzate, occupano la sede della radio-televisione palestinese. Piazzano potenti cariche esplosive negli studi di trasmissione e negli uffici della direzione della storica radio "Voce della Palestina". La deflagrazione ha fatto tremare tutta la collina. Un ragazzo di 17 anni è gravemente ferito da un proiettile alla testa e si trova all'ospedale in fin di vita.
Nablus - Ritrovato il cadavere di un giovane palestinese nei dintorni della città.
Tulkarem - A nord della città almeno 70 carri armati penetrano nella notte nel villaggio di Iktaba.
20 gennaio 2002
Tulkarem - La città è rioccupata e messa a ferro e fuoco dai carri armati.
Nablus - Sanguinoso blitz: in un villaggio a pochi km una unità d'élite dell'esercito uccide 4 militanti del braccio armato di Hamas, sorpresi nel sonno, interrogati e quindi giustiziati.
22 gennaio 2002
Tulkarem - I rastrellamenti israeliani durante l'occupazione della città (durata 30 ore) lasciano un saldo di due morti, quaranta feriti e 21 palestinesi arrestati.
Nablus - Sanguinoso blitz: in un villaggio a pochi km una unità d'élite dell'esercito uccide quattro militanti del braccio armato di Hamas sorpresi nel sonno, interrogati e quindi giustiziati. Altre nove persone ferite e altre nove arrestate.
23 gennaio 2002
Jenin - Decine di mezzi blindati prendono posizione intorno alla città, facendo presagire una rioccupazione della città.
Washington - Ehud Barak dice: "Yasser Arafat si comporta come un terrorista, assomiglia ad un terrorista, cammina come un terrorista, chiacchiera come un terrorista".
24 gennaio 2002
Striscia di Gaza - Quattro palestinesi uccisi, dilaniati da una esplosione nei pressi dell'insediamento di Kfar Darom. A Kan Younis un elicottero israeliano spara due missili contro un'auto: un morto e due feriti.
Cisgiordania - Un agente di polizia palestinese muore in ospedale in seguito alle ferite riportate in uno scontro a fuoco con i soldati israeliani alla periferia di Ramallah.
Hebron - Un'unità scelta dell'esercito israeliano ferisce e cattura un militante dei "Tanzim" (gruppo paramilitare legato al Al Fatah).
25 gennaio 2002
Tulkarem - Un caccia F-16 israeliano lancia un missile contro un edificio ufficiale dell'autorità palestinese.
26 gennaio 2002
Tulkarem e Gaza - Bombardamenti aerei sulle due città con il ferimento di almeno due persone.
Striscia di Gaza - Quattro missili terra-terra israeliani hanno colpito questa sera una zona del settore orientale della Striscia. I missili hanno raggiunto una zona sotto controllo palestinese dove si trovano un cimitero e dei campi coltivati. Subito dopo, i carri armati israeliani sono penetrati per 200 metri nel territorio palestinese, verso Beit Lahia e Beit Hanoun, e le cannonate hanno bersagliato due sobborghi settentrionali della città di Gaza.
27 gennaio 2002
Gaza - Almeno cinque razzi sono sparati nella notte dal territorio israeliano contro obiettivi della sicurezza palestinese.
28 gennaio 2002
Tel Aviv - Un ladro d'auto palestinese viene ucciso dalla polizia al temine di un lungo inseguimento. Non era armato.
29 gennaio 2002
Gerusalemme - Sharon approva il piano "Avvolgere Gerusalemme": 11 km di cemento per cancellare i palestinesi. Il piano prevede la costruzione di quattro muri esterni: tre a nord - tra Gerusalemme e Ramallah - e uno a sud - tra Gerusalemme e Betlemme -; l'allestimento di posti di blocco fissi tra la parte est e quella ovest della città, dove verrebbero installate anche numerose telecamere per la sorveglianza elettronica. Già ora la polizia israeliana allestisce posti di blocco tra le due zone della città e all'interno del settore arabo.
Kalandia - tra Gerusalemme e Ramallah - Nei pressi del campo profughi l'esercito israeliano sta completando la costruzione di un posto di blocco che assomiglia sempre di più ad un posto di frontiera internazionale e che di fatto ha creato una "zona-cuscinetto" fra la città di Gerusalemme ed il resto della Cisgiordania.
Betlemme - Truppe e mezzi corazzati entrano durante la notte nel villaggio di Irtas dove arrestano tre presunti militanti di primo piano della Jihad islamica. Feriscono pure sei civili, tra cui due donne.
31 gennaio 2002
Nablus - Due palestinesi feriti dai coloni.
Cisgiordania - Sospetti terroristi arrestati, raid e incursioni israeliane.
Tel Aviv - "Mi rincresce il fatto che Israele non abbia ucciso Arafat quando ne aveva la possibilità, durante l'invasione del Libano del 1982", ha affermato il premier israeliano Ariel Sharon.
1° febbraio 2002
Striscia di Gaza - Quattro palestinesi sono feriti in una incursione israeliana nel centro della Striscia: raffiche di armi automatiche erano partite dai blindati israeliani nella località autonoma di Deir Al Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In precedenza, altri mezzi blindati israeliani avevano aperto il fuoco con le mitragliatrici pesanti sul campo profughi di Khan Yunis, a sud, causando un ferito e danneggiando parecchie case. L'uomo è rimasto ferito alla mano mentre si trovava nella sua abitazione. Elicotteri israeliani attaccano la sede della polizia navale dell'Anp
2 febbraio 2002
Striscia di Gaza - Durante la notte elicotteri d'assalto israeliani attaccano con i missili il quartier generale della polizia navale dell'Autorità Nazionale Palestinese a Dir Al-Balah, nella parte centrale della Striscia, causando notevoli danni materiali alla struttura.
3 febbraio 2002
Betlemme - Palestinese ferito nella sua abitazione nel campo profughi di Deheishe dall'esplosione di un ordigno avvenuta nella propria abitazione.
Ramallah - Una manifestazione di pacifisti europei, israeliani, americani e palestinesi riceve la sua razione di gas lacrimogeni e granate assordanti.
4 febbraio 2002
Striscia di Gaza - Nuovo raid israeliano: nella notte due elicotteri d'assalto bombardano con quattro o cinque missili un edificio nel campo profughi Jabalya. Era solo un'officina meccanica. Cinque palestinesi rimangono uccisi per l'esplosione della loro auto: erano tutti membri del "Comitato di resistenza popolare". L'esplosione sarebbe frutto di un attacco israeliano condotto da un elicottero d'assalto Apache, vistato in precedenza sorvolare la zona della deflagrazione.
Gerusalemme - Alla periferia vengono distrutte dai tank e dai bulldozer israeliani due palazzine.
In 16 mesi di Intifada sono almeno 5.124 i rimasti senza un tetto. Le demolizioni avvengono di notte senza alcun preavviso per le famiglie. I palestinesi sono costretti a fuggire con i bulldozer alle porte di casa.
5 febbraio 2002
Deserto del Neghev - In vista di una rioccupazione delle città autonome si apprende che l'esercito israeliano progetta la costruzione nel deserto di una "città palestinese" per consentire alle proprie unità di addestrarsi in "confronti armati urbani". I "lavori di costruzione" inizierebbero a fine 2002 e il costo per la realizzazione del progetto sarebbe dai 7,5 a 10 milioni di euro. La "città" comprenderebbe: una periferia, un'area agricola, una zona residenziale moderna, una casbah composta da un dedalo di stradine e affollata di bancarelle. Grazie a questo modello in grandezza naturale le unità israeliane sono certe di poter simulare infiltrazioni e sperimentare nuove tecniche di combattimento.
6 febbraio 2002
Gerusalemme - I bulldozer del comune della città, protetti da ingenti forze di polizia, distruggono cinque abitazioni a Beit Hanina, nel settore arabo della città. Nelle scorse settimane sono già state distrutte 16 case palestinesi.
Rafah - Un sedicenne palestinese rimane ucciso da un proiettile in testa sparato dai soldati israeliani presso la città.
Khan Yunis - Una donna palestinese di 24 anni, costretta a partorire ad un posto di blocco presso il campo profughi, chiamerà il suo quarto figlio Hajez, che in arabo significa "posto di blocco militare".
7 febbraio 2002
Gerusalemme - Il governo israeliano proroga di altri sei mesi la chiusura dell'Orient House, quartier generale dell'OLP nel settore arabo della città. I servizi israeliani "arrestano" 4 presunti membri di Hamas nella parte est della città.
Nablus - Missili sparati dagli F-16 bombardano il quartier generale di Arafat in città: undici i feriti.
8 febbraio 2002
Il numero due di Bush dichiara che "Israele potrebbe anche impiccare" Yasser Arafat.
Cisgiordania - Due carri armati e due jeep israeliani entrano nella città di Nablus e alcuni soldati occupano abitazioni che dominano la zona circostante. Mezzi blindati israeliani entrano anche nel vicino villaggio di Tamun, che rimane sotto coprifuoco per tutto il giorno. Arresti di militanti di movimenti islamici da parte dell'esercito israeliano.
Ramallah - Una dozzina di ragazzi palestinesi vengono feriti dal fuoco di soldati israeliani poco lontano dagli uffici di Arafat.
10 febbraio 2002
Gaza - Nel pomeriggio F-16 israeliani si alzano in volo e bombardano il quartier generale di Arafat in città.
11 febbraio 2002
Gaza - Doppio attacco israeliano: 25 feriti, di cui sei gravi. Elicotteri d'assalto Apache e caccia F-16 israeliani attaccano a due riprese obiettivi dell'Autorità Nazionale Palestinese, bombardati già ieri. Gli Apache lanciano almeno quattro-cinque missili contro il complesso di Saraya, nella parte nord del capoluogo, ove hanno sede il centro direzionale dei servizi d'informazione militari dell'Anp e il comando delle sue forze di sicurezza. Poi sono gli F-16 a colpire lo stesso bersaglio. Sotto le bombe sono rimasti danneggiati anche uffici Onu e due membri dello staff delle Nazioni Unite sono rimasti feriti. Al momento del blitz, le strade erano piene di studenti. La città è rimasta senza elettricità.
Nablus - Carri armati israeliani effettuano nella notte una nuova incursione, durata due ore. Le truppe israeliane prendono il controllo della Tomba di Giuseppe, luogo sacro per cristiani ed ebrei.
12 febbraio 2002
Cisgiordania - All'alba, altre sparatorie nelle città ad amministrazione palestinese, dove sono entrati soldati israeliani. A Halhoul un poliziotto palestinese viene ucciso mentre cerca di aggirare un posto di blocco. L'incursione israeliana ha distrutto tre edifici, dei quali uno era una fonderia. L'esercito di Tel Aviv, inoltre, ha arrestato un uomo legato ad Al Fatah ed un attivista della Jihad islamica.
13 febbraio 2002
Striscia di Gaza - Nuova incursione israeliana: all'alba decine di mezzi corazzati e centinaia di soldati israeliani occupano di nuovo tre cittadine palestinesi nella Striscia: a sud Deir al Balah, a nord Beit Hanun e Beit Lhaya. Cinque poliziotti sono rimasti uccisi quando hanno raso al suolo le postazioni della polizia palestinese. Molti sono i feriti e 18, fra cui un ragazzo di 17 anni, sono gli arrestati. Una donna è morta ad un posto di blocco, colpita da infarto, quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco a scopo intimidatorio. Nel pomeriggio i tank israeliani iniziano a ritirarsi. Già da due giorni la Striscia è divisa in tre parti dall'esercito che ha imposto il coprifuoco su Beit Hanun e i giornalisti non sono potuti entrare per documentare. I posti di blocco si moltiplicano e si denuncia il caso di 40 bambini affetti da gravi forme allergiche e di intolleranza alimentare e di 122 adulti con gravi patologie cardiache, che non hanno più la possibilità di raggiungere il centro medico fra Khan Yunis e Rafah, dove vengono abitualmente assistiti.
14 febbraio 2002
Territori Occupati - Da 16 mesi continua l'assedio delle truppe israeliane.
15 febbraio 2002
Tulkarem - Ennesima incursione nei territori questa mattina all'alba, con l'arresto di un palestinese e l'uccisione di un altro. I carri armati di Tel Aviv penetrano nell'abitato di Saida, a nord della città, appoggiati da elicotteri: un presunto militante della Jihad viene ucciso, 15 palestinesi sono arrestati e una ruspa militare demolisce la casa di un "ricercato".
Cisgiordania - In altre incursioni israeliane, un palestinese rimane ucciso e due militanti islamici sono catturati.
Gerusalemme est - Regna un'atmosfera di tensione e alcune case sono state danneggiate.
Gaza - Caccia F-16 dell'esercito israeliano sorvolano per circa due ore la città e poi attaccano a volo radente un'installazione della sicurezza palestinese nel campo profughi di Jabalya, provocando tre esplosioni e due morti. Diversi edifici sono ridotti in macerie. I feriti medicati negli ospedali sono almeno 25, quattro in modo critico fra i quali una bambina di quattro anni. Gli F-16 martellano postazioni delle forze di sicurezza dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) a Beit Lahya ed un tenente della polizia muore sotto il crollo dell'edificio.
Mintar - Blindati e bulldozer demoliscono abitazioni.
16 febbraio 2002
Striscia di Gaza - All'alba i carri armati avanzano per oltre un chilometro nel campo profughi di Al-Bureij, impadronendosi di un'importante postazione delle forze di sicurezza dell'Autorità Nazionale Palestinese e distruggendo numerose case. Nel corso dell'avanzata i carri armati aprono il fuoco all'impazzata sulle abitazioni. Quattro i morti (due poliziotti e due ragazzi di 16 anni) e almeno sedici i feriti. Contemporaneamente a Netzarim carri armati con bulldozer radono al suolo numerose case e distruggono campi coltivati e frutteti.
Cisgiordania - Nel centro di Jenin, un insegnate, membro di Hamas, viene ucciso da un'auto imbottita di tritolo comandato a distanza, mentre usciva dalla scuola in cui insegnava. L'esplosione ferisce anche alcuni ragazzini. Un'altra "esecuzione mirata"...
17 febbraio 2002
Tel Aviv - Sharon: "Israele non ha mai perso una guerra e vincerà anche quella che hanno dichiarato i Palestinesi... "Siamo in guerra e secondo le nostre stime in questa guerra ci sarà un'escalation".
Striscia di Gaza - È morto questa mattina, per le ferite riportate ieri, un uomo nel campo profughi di Boureij.
La sua morte porta a 1.217 il numero di vittime dell'Intifada iniziata dopo il settembre 2000, di cui 930 Palestinesi e 265 Israeliani.
18 febbraio 2002
Territori Occupati - Prende avvio la "separazione unilaterale" dai palestinesi mediante la costruzione di recinzioni e barriere controllate da sofisticati sistemi elettronici un po' dappertutto. Rudimentali bulldozer militari scavano a pieno ritmo trincee e terrapieni per i mezzi corazzati pesanti che controllano alcune "zone cuscinetto" create da Israele.
Gerusalemme - A nord della città viene creata un'altra "zona cuscinetto" delimitata dai posti di blocco di Kalandia e di Dahiet Al-Barid: poco più di due chilometri che fanno da "tampone" fra la città e Ramallah.
Striscia di Gaza - I carri armati controllano una lunga fascia di territorio palestinese profonda circa un chilometro che parte da Beit Hanun e arriva sino al confine sud, sulle macerie di decine di abitazioni civili demolite. Altri due palestinesi sono colpiti in serata dal fuoco dei soldati israeliani. Uno dei due sarebbe morto, mentre l'altro sarebbe rimasto ferito. Un giovane palestinese, ferito nella rioccupazione del capo profughi di Al-Bureij - muore in ospedale. Un altro palestinese viene ucciso nei pressi del blocco di insediamenti di Gush Katif.
Cisgiordania - I blindati non rimangono parcheggiati: effettuano raid a Tamun (Nablus) e Umm Sharayet (Ramallah). Altri raid aerei hanno come bersaglio Rafah e Rammallah. A Balata (sempre vicino a Nablus) due palestinesi sono uccisi dal fuoco dei soldati.
19 febbraio 2002
Tel Aviv - Un altro fautore del muro è il capo della polizia israeliana che sostiene: "I miei uomini sono stremati da mesi continui di attività, con turni di 12 ore al giorno ed anche di più. Ci vuole un ostacolo fisico che separi il territorio israeliano dalla Cisgiordania".
Territori Occupati - Un'autentica pioggia di proiettili ha investito nella notte case palestinesi in Cisgiordania e nella striscia di Gaza e ha impedito i soccorsi delle ambulanze fino alla fine dell'incursione. In una delle abitazioni colpite nel campo profughi di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia, i soccorritori trovano dopo i corpi senza vita di una giovane donne e della figlia di 14 anni. Un altra vittima, di 20 anni, viene ritrovata in un'altra casa. Feriti gravemente altri palestinesi, fra cui 2 donne e 4 bambini. Sul terreno vengono scoperte molto freccette metalliche, tipo quelle rilasciate dai proiettili di cannone e dalle bombe di aereo. Decine le abitazioni demolite a Gush Katif, anche se la demolizione era stata ufficialmente sospesa. Vicino all'insediamento dei coloni di Netzer Hazani, un contadino palestinese viene ucciso nei pressi di un mulino, occupato dai militari israeliani e trasformato in postazione armata a difesa della strada che porta all'insediamento. Altri due palestinesi sono stati uccisi in altre località della Cisgiordania. Una donna di 35 anni e un giovane di 25 muoiono e altri 10 rimangono feriti nel campo profughi di Balata, alle porte di Nablus. Nella notte un missile lanciato da un F-16 israeliano distrugge il comando della polizia nel sobborgo Al-Tira di Ramallah. Un secondo missile cade a pochi metri dalla casa di Arafat, segregato dal mese di dicembre a Ramallah. Un altro raid aereo israeliano danneggia gravemente un edificio delle forze di sicurezza a Rafah. Nel campo profughi di Jabalya due palestinesi muoiono tra le macerie di un centro d'informazione di Hamas colpito dall'attacco missilistico sferrato dagli elicotteri da guerra. Il centro fungeva da centro di assistenza medica e sociale: numerose le persone ferite perché si trovavano all'interno dell'edificio. Una bambina di 9 anni muore e altri otto fra bambini e adolescenti rimangono feriti perché stavano passando davanti al centro al momento dell'attacco.
Dall'inizio della seconda Intifada ad oggi, Israele ha eseguito 59 attacchi mirati uccidendo 89 persone fra cui una ventina di passanti e 5 bambini. Le perdite economiche subite dalla popolazione in 17 mesi ammontano a più di 7 miliardi di dollari. Il numero di palestinesi al di sotto della soglia di povertà è aumentato dal 22 al 64,9 % e la disoccupazione è al 38 %.
20 febbraio 2002
Territori Occupati - Bombardieri, elicotteri e navi israeliani riprendono a rovesciare un mare di fuoco sulla Striscia di Gaza e sulla West Bank, bombardando pesantemente Gaza, Jenin e Nablus. A Gaza elicotteri israeliani lanciano tre razzi contro quanto resta degli edifici della sicurezza dell'Autorità palestinese nella città, che già erano stati quasi del tutto distrutti durante i raid della notte precedente. Bombardato il quartier generale di Arafat: quattro palestinesi perdono la vita. Bombardato il campo profughi di Khan Yunis: distrutte numerose case e danneggiata la rete elettrica del villaggio. A Nablus, 6 le vittime dei pesanti bombardamenti e quattro sotto il fuoco dei blindati, fra cui un ragazzo di tredici anni. Una ventina i palestinesi "arrestati" dalle forze di sicurezza israeliane. Gli israeliani entrano nel campo profughi di Balata dove bombardano i rioni residenziali. Ucciso un palestinese di ventidue anni.
Un'enorme "punizione collettiva" è quella che stanno subendo gli abitanti di Nablus, Jenin, Ramallah, Qalqilya e Tulkarem. L'esercito ha chiuso tutte le strade intorno alle città ai veicoli impedendo qualsiasi attività a centinaia di migliaia di persone. Il transito viene consentito solo, e spesso neanche a loro, ai mezzi di soccorso. Per i giornalisti è un'impresa muoversi. A Ramallah e a Nablus i cecchini colpiscono chiunque si avvicini ai posti di blocco.
21 febbraio 2002
Tel Aviv - Ariel Sharon annuncia ufficialmente in un messaggio televisivo alla nazione la creazione di "zone cuscinetto", e di "ostacoli" tra Israele e i territori palestinesi. Passa dunque la linea della separazione fisica, dei confini blindati. "Abbiamo deciso di cominciare subito e di transennare in maniera permanente la linea di demarcazione". Il suo piano porterebbe all'annessione del 58% circa dei Territori Occupati, che diventerebbero un "territorio spezzettato in tante piccole riserve indiane" separate le une dalle altre da colonie, caserme, posti di blocco e strade riservate ai coloni.
Territori Occupati - Proseguono senza tregua i raid israeliani in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Elicotteri da combattimento israeliani sparano almeno tre razzi a Gaza. Raid di elicotteri anche a Rafah, contro alcuni edifici della sicurezza palestinese. Altri cinque palestinesi vengono uccisi nella Striscia di Gaza in raid israeliani mentre unità israeliane fanno saltare in aria con la dinamite gli studi e l'antenna per le trasmissioni della tv palestinese riducendoli in macerie. Cacciabombardieri, elicotteri e carri armati attaccano i campi profughi di Brazil, Rafah e Khan Yunis, provocando almeno 45 feriti. Un altro palestinese muore nel campo profughi di Rafah. Nella stessa zona, gli israeliani hanno fatto una incursione nel campo di Hai Assalam, dove un quinto palestinese è morto per le ferite riportate nei giorni precedenti. Un palestinese è ucciso da colpi d'arma da fuoco sparati da soldati israeliani ad Hebron, mentre si dirigeva verso la sua auto. A un posto di blocco militare vicino a Ramallah muore un altro palestinese. A Ramallah, elicotteri da combattimento israeliani centrano con due razzi una sede di Forza 17 nel sobborgo di El Bireh, provocando il ferimento di tre passanti. Per la seconda notte consecutiva, inoltre, un elicottero israeliano ha sparato razzi contro un edificio della residenza di Arafat. A Nablus un altro raid bersaglia il locale comando della polizia.
22 febbraio 2002
Tel Aviv - Secondo il sondaggio d'opinione del quotidiano "Yediot" emergono tendenze contrastanti, ma: il 57 per cento è persuaso che Israele debba smantellare tutte le colonie nella Striscia di Gaza (dove seimila coloni vivono fra un milione e mezzo di palestinesi). Per quanto riguarda la Cisgiordania, il 22 per cento degli israeliani pensa che tutte le colonie dovrebbero essere smantellate. Un altro 37 per cento è favorevole alla evacuazione delle colonie che si trovano presso zone fittamente abitate da palestinesi.
Striscia di Gaza - Le truppe israeliane si ritirano dai cosiddetti "monti di Freh Abu Medein": un'area collinare nel settore centrale vicino agli insediamenti di Gush Katif e Kfar Darom, occupata una settimana fa. Sgombrata anche l'arteria principale dell'enclave palestinese che la percorre da nord a sud e rimossi i posti di blocco che l'avevano di fatto divisa in tre tronconi non comunicanti tra loro.
23 febbraio 2002
Ha fatto il giro di tutto il mondo la foto di due israeliani che si sono fatti fotografare con un "trofeo di guerra": il cadavere del palestinese che avevano ammazzato.
Hebron - Un palestinese viene ucciso, era disarmato, mentre cerca di uscire dalla città.
24 febbraio 2002
Ramallah - Soldati israeliani sparano otto proiettili contro l'auto, blindata, del presidente del Consiglio legislativo palestinese Abu Ala, mentre l'auto si avvicina ad un posto di blocco fra la città e Gerusalemme.
25 febbraio 2002
Cisgiordania - Nuova vittima dei posti di blocco: un palestinese di 22 anni viene ucciso mentre accompagna la moglie in ospedale per partorire: per evitare la lunga sosta cui lo avrebbero costretto i soldati, fa inversione e cerca di aggirare i controlli. La raffica di colpi lo uccide sul colpo, mentre la moglie e il padre rimangono feriti, quest'ultimo in modo grave. L'incidente avviene alle porte del campo profughi di Balata, alla periferia di Nablus,. L'area è teatro di raid dell'esercito in cerca di militanti nascosti proprio nel campo di Balata. Nelle scorse settimane si sono moltiplicati i casi di autoambulanze trattenute per ore ai posti di blocco. I carri armati israeliani sciolgono l'assedio attorno al quartier generale di Yasser Arafat a Ramallah. Ma il leader palestinese, al confino da dicembre, non può lasciare la città senza permesso. A Bir Zeit, sede dell'omonima università, l'esercito interrompe di nuovo con una trincea il passaggio di qualsiasi veicolo, anche delle ambulanze, taglia la rete elettrica e rompe i tubi dell'acqua. A Kalandia continuano i posti di blocco e i soldati aprono il fuoco contro chiunque si avvicini.
Striscia di Gaza - Un colpo di cannone sparato da un carro armato contro il campo profughi di Rafah ferisce due bambini palestinesi. Nel vicino campo di Jabalya muore un bimbo per le ferite riportate nei bombardamenti dei giorni precedenti.
26 febbraio 2002
Rafah - Tre palestinesi, tra cui una bambina di quindici mesi, rimangono feriti in un violento cannoneggiamento israeliano sul campo profughi.
Nablus - Una donna palestinese in preda alle doglie perde il suo bambino perché i soldati fermano l'auto su cui viaggia al posto di blocco di Beit Furik. Quando infatti arriva in ospedale dopo aver percorso stradine di campagna, il bambino era già morto.
27 febbraio 2002
Gerusalemme - Un'enorme "area tampone" militare sta sorgendo intorno alla città. Negli ultimi giorni i posti di blocco situati a nord sono triplicati ed è imminente la costruzione di una recinzione intorno all'insediamento ebraico di Newe Yaacov. Da mesi tra Ramallah e Nablus e tra Nablus e Jenin, i civili palestinesi si spostano tra una località e l'altra a piedi e la vita è sempre a rischio ai posti di blocco.
Balata - Un giovane palestinese viene ucciso nel campo profughi, alla periferia di Nablus, da diversi giorni presidiato dai mezzi blindati.
Il numero delle vittime - La morte del giovane porta a 1.280 il numero delle persone uccise dall'inizio della Nuova Intifada, il 28 settembre 2000,di cui 978 palestinesi e 279 israeliani.
In 17 mesi di rivolta 35 palestinesi sono morti davanti alle barriere militari.
28 febbraio 2002
Jenin - Una nuova incursione israeliana causa la morte di cinque poliziotti palestinesi. Una decina di blindati israeliani è avanzata di 500 metri in direzione del campo. Le forze israeliane hanno iniziato una retata.
Balata - Elicotteri israeliani iniziano a sparare quando è ancora notte dei missili contro il campo profughi. Dopo il lancio dei missili, le forze israeliane di terra si sono avvicinate al campo ed hanno iniziato vaste operazioni di rastrellamento. Le operazioni sono condotte a piedi, poiché i vicoli del campo non permettono il passaggio di automezzi. I soldati passano da casa a casa nella loro retata senza inoltrarsi nei vicoli, ma demolendo i muri divisori tra le abitazioni. Tredici palestinesi sono rimasti uccisi nelle ultime 12 ore. I palestinesi feriti sono più di 130. Praticamente il campo profughi fin dalla tarda mattinata é di fatto in stato d'assedio e Israele ha lanciato un ultimatum alla popolazione del campo intimando agli abitanti di abbandonare le loro case entro il primo pomeriggio, e di dirigersi verso la vicina Nablus. Pochissime persone però hanno obbedito; il timore è che Israele intenda distruggere completamente il campo. "Quello che Israele sta facendo a Batala e a Jenin è un massacro" ha detto Barghouti. Si teme che nel pomeriggio sul campo passino gli elicotteri Apache con l'ordine di radere al suolo. È la prima volta in 17 mesi di scontri tra israeliani e palestinesi che l'esercito entra a Balata, dove vivono circa 19.000 rifugiati.
... e continua...