2 aprile 2002
UNO: Qualquily
DUE: Accesso in Palestina degli internazionali
TRE: Appello agli internazionali
QUATTRO: Iniziative romane
CINQUE: Foto rifugiati in Beach Camp, Gaza
SEI: Comunicato ACTION FOR PEACE 01 aprile 2002
UNO
1.4.2002 - News dal Mediacenter diGerusalemme.Sembra confermata la notiziadell'esecuzione dei 30 poliziotti Palestinesi mentre icarri armati e le truppe israeliane sarebbero entratenella città cisgiordana di Qualquilya. I pacifistipresenti a Ramallah avrebbero ricevuto comunicazionedi una loro espulsione imminente dalla città.
DUE
1.4.2002 - News dal Mediacenter diGerusalemme. I ministri del gabinetto di sicurezzahanno approvato l'estensione ad altre città deiTerritori delle operazioni militari. I ministri hannoinoltre deciso di irrigidire l'isolamento di Arafat.Rispetto a questo Sharon ha aggiunto che il presidentepalestinese non potra' piu' dialogare con giornalististranieri ne' ricevere i pacifisti. Il ministrodell'interno ha ,inoltre, annunciato che sara'impedito l'ingresso in Israele ai pacifisti chesimpatizzano con la causa palestinese. E' sempre piùevidente che Sharon sta facendo di tutto per disfarsidi testimoni che possano riportare la "soluzionefinale" che Israele sta portando avanti nei confrontidell'ANP e del popolo Palestinese in generale.
TRE
Iniziando il processo di rioccupazione l'esercito israeliano ha creato una crisi umanitaria. Il problema principale è la mancanza d'acqua dal momento che le cisterne sono state distrutte e la risorsa idrica principale è stata tagliata, anche l'elettricità e le linee telefoniche sono state tagliate, i feriti e i malati non possono ricevere cure mediche, e il cibo è razionato.L'assalto ai servizi medici continua con l'aggiunta che i medici vengono arrestati o picchiati nelle strade.Nel frattempo i soldati israeliani continuano su larga scala la loro massiccia perquisizione casa per casa imprigionando le persone, distruggendo la proprietà privata e terrorizzando la popolazione civile : nove palestinesi sono stati giustiziati.Se il piano di ri-occupazione continua, anche gli assalti alle infrastrutture palestinesi continuano : sia a livello dell'Autorità Nazionale Palestinese che a livello della società civile.Il municipio di Ramallah è stato attaccato e bruciato così come l'edificio della Camera di Commercio, il Centro di Riabilitazione di Al-Amal e altri. Questa mattina l'Organizzazione per i Diritti Umani al-Haq è stata invasa; attualmente l'esercito sta invadendo l'ospedale di Ramallah.Inoltre per prevenire il fatto che le informazioni sugli avvenimenti sul terreno possano essere riportati ai membri della stampa è stato deliberatamente impedito di lavorare.La situazione è terribile : l'esercito israeliano sta portando una guerra contro il popolo palestinese.Sharon sta portando avanti la totale occupazione della Cisgiordania ed è possibile che queste azioni criminali vadano avanti per settimane.Voci dicono che 40 membri del Grassroots International Protection for Palestinians (GIPP), compresi cittadini di Francia, Italia e Irlanda sono riusciti ad entrare nel quartier generale di Arafat (il Muqqata) e che si rifiutano di uscire. Questo significa che qualunque cosa accada al presidente Arafat accadrà anche a loro.Altri 15 Internazionali si sono affiancati ai team medici e si stanno movendo in città per proteggere il personale medico mentre porta soccorso medico.I palestinesi si appellano perché tante persone arrivino in Palestina come volontari dal momento che quello che sta accadendo a Ramallah accadrà presto in altre zone.
QUATTRO
INIZIATIVE A ROMA PER LA PALESTINA
L'assemblea tenutasi lunedì 01 aprile davanti all'Onu in piazzetta S. Marco (piazza Venezia), dove prosegue il presidio permanente, ha deciso: - di convocare per domani, martedì, una MANIFESTAZIONE A MONTECITORIO, con concentramento alle 14 e partebnza alle 15 da piazza Venezia: infatti alle 15 era stata convocata d'urgenza la commissione Esteri della Camera, su richiesta di Russo Spena e Cento che, provenienti dalla Palestina, chiedono l'invio immediato di una delegazione parlamentare ufficiale nei Territori palestinesi; in serata di oggi la seduta è stata rinviata a mercoledì, e questo è indice del disinteresse di molti deputati che non sembrano disposti ad anticipare di un giorno il rientro dalle ferie pasquali: ragione di più per manifestare, e tenere davanti a Montecitorio un'assemblea con i deputati che ci saranno. - di tenere poi, al ritorno dalla manifestazione, un'ASSEMBLEA CITTADINA alle 19, sempre al presidio davanti all'Onu, per decidere le prossime iniziative (circola la proposta di una grande manifestazione per sabato prossimo, contemporaneamente ad iniziative simili in tutte le città, ma ovviamente potrebbe essere anticipata se si aggrava la situazione in Palestina). - di proseguire il PRESIDIO PER TUTTA LA SETTIMANA in piazzetta S. Marco, giorno e notte, intorno alla tenda dove alcuni palestinesi stanno facendo lo sciopero della fame - e un gruppo di profughi kurdi hanno annunciato che si uniranno da questa sera a loro a rotazione; - di avviare una PETIZIONE al governo italiano e alla Commissione europea, per chiedere iniziative immediate, ossia che facciano ciò che dovrebbero fare e che centinaia di osservatori civili stanno facendo al posto loro: il testo è in calce a questo messaggio, i moduli sono disponibili al tavolino in piazzetta S. Marco, si possono usare i numeri di fax 06.6784657 (Pal. Chigi) e 06.6791658 (Rappr. a Roma della Commissione europea), possibilmente dandone notizia via mail all'indirizzo sospalestina@yahoo.it ; - di comporre rapidamente una SECONDA DELEGAZIONE IN PALESTINA che dia il cambio a quella attuale, composta prevalentemente (ma non esclusivamente) da rappresentanti istituzionali, parlamentari etc., e da medici e personale paramedico; - di lanciare un APPELLO ALLA PRESENZA al presidio davanti all'Onu, specialmente nelle ore notturne e al mattino, sia per garantire la sicurezza dei compagnmi in sciopero della fame, sia per comunicare il più possibile, dal presidio, con la città: per questo tutto è utile, dai cartelli alle mostre, dai manifesti anche scritti a mano alle foto, filmati e diapositive (e relativi impianti di proiezione), dallo scarico da Internet e agenzie di notizie e documenti (e relativa riproduzione in molte copie) al materiale documentario sulla Palestina... largo alla creatività... e poi lo stesso materiale deve circolare nei quartieri, nerlle scuole, nei posti di lavoro... abbiamo bisogno del contributo di tutti/e ! e ancora: thè caldo, coperte e sacchi a pelo... Buon lavoro! *********************************************************************************************************************************************************AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ROMANO PRODIAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONILe operazioni militari in corso nei territori occupati palestinesi si configurano ormai come una guerra cruenta contro la popolazione civile, l'Autorità palestinese e le sue infrastrutture, a partire dagli ospedali.Dai palestinesi, dai pacifisti israeliani, dagli osservatori europei viene la richiesta pressante di un'iniziativa internazionale che protegga la popolazione civile, costringa Israele a ritirare le truppe dai territori, riapra una prospettiva di dialogo e di pace sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite.Per questo vi chiediamo, nell'ambito delle rispettive responsabilità:- di richiedere con fermezza il ritiro immediato delle forze armate israeliane dai territori palestinesi;- di proporre nelle sedi competenti l'invio urgente di forze internazionali d'interposizione;- di inviare intanto nei territori palestinesi delegazioni istituzionali del massimo livello possibile, per affiancare lo sforzo d'interposizione e di tutela della popolazione svolto da centinaia di osservatori civili;- di applicare allo Stato di Israele tutte le pressioni e le sanzioni, sul piano delle relazioni diplomatiche e di cooperazione economica, previste dallo Statuto dell'ONU e dell'Unione Europea per quei paesi che violino i diritti umani e la legalità internazionale;- di intervenire sullo Stato di Israele a garanzia dell'incolumità e dei diritti democratici delle delegazioni internazionali di pace presenti e future.
CINQUE
http://www.un.org/unrwa/jop/index.html
SEI
La delegazione italiana si muove rapidamente. Abbiamo trasferito uncentinaio di persone a Ramallah a protezione della popolazione civile. Lamaggior parte del gruppo dirigente della nostra delegazione, circa 70persone, è a Ramallah. Altri 180 di noi stanno manifestando davanti al checkpoint con altri gruppi internazionali. Io e pochi altri stiamo cercandodiorganizzare i nostri movimenti dalla nostra postazione operativa aGerusalemme.Arriva da Ramallah la richiesta di medicinali. Siamo riusciti a mandarequel poco che abbiamo trovato. Il coprifuoco, dettato dall'esercito israeliano,impedisce i fornimenti di cibo. La corrente elettrica è stata tolta da moltiquartieri di Ramallah e da alcune altre città palestinesi. La situazioneè disperata. I palestinesi, dopo il discorso di Sharon alla Nazione temonoil peggio. Le notizie di decine di morti giustiziati a Ramallah spezzano lasperanza di una diminuzione del conflitto.Abbiamo dato il cambio a 17 di noi che erano all' ospedale di Ramallah daieri mattina. Altri si concentreranno in un diverso punto. Luisa Morgantinie altri dell'Assopace stanno cercando di aiutare il personale medico chedeve raggiungere ambulanze e feriti.Tra poco ci sarà la conferenza stampa delle persone che sono ritornate daRamallah. Un centinaio di persone sono andate verso Bethlhem per parteciparealla manifestazione che si solgerà da Bethlem a Beit Jala, sperando di poterpassare il check ponit principale di Bethlehem.Molti di noi, sapendo di correre un grave rischio, volontariamente hannoscelto di spostarsi a Ramallah dove la loro presenza è indispensabile.Inoltre, non avendo la garanzia di quando potranno tornare, rischiano diperdere il volo di ritorno. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti voi. Occorremobilitarsi per fare pressione sul Parlamento Italiano per l'invio di unadelegazione ufficiale in Palestina.Raccolte di medicinali e fondi. Promuovete mobilitazioni. E' indispensabilenon lasciare soli i palestinesi in questo momento drammatico.Farshid Nourai
1 APRILE 2002
COMUNICATO DI ACTION FOR PEACE