17.03.2003
Messaggi di "Palestina Libera"

 

Date: Monday, March 17, 2003

 

Domenica 16 marzo un'attivista statunitense di 23 anni, Rachel Corry,

e' stata uccisa bulldozer dell'esercito israeliano. Rachel, insieme ad altri pacifisti dell'International

Solidarity Movement,  cercava di impedire l'ennesimo abbattimento ILLEGALE di una abitazione palestinese.

Sul sito dell'ISM, www.palsolidarity.org, trovate i servizi.

Potete inviare messaggi di solidarieta' a info@palsolidarity.org.

 

UNO. Ultime ANSA sull'omicidio di Rachel e sulle ultime vittime palestinesi

DUE. Protesta contro l'omicidio di Rachel

TRE. Foto dell'omicidio di Rachel (ATTENZIONE: le immagini sono molto forti)

QUATTRO. Omicidio di Rachel: comunicato dell'ASSOPACE

CINQUE. Attivisti italiani contro i bulldozers

SEI. Chi era Rachel Corry

SETTE. Articolo in italiano dell'Haaretz sull'omicidio di Rachel

 

UNO. Ultime ANSA

http://www.ansa.it/fdg01/200303171000102287/200303171000102287.shtml

 

DUE. Iniziativa delle Donne In Nero:

LUNEDI 17 ALLE ORE 14.30 ALL'ANGOLO TRA VIA ALDOBRANDI E VIA M. MERCATI, ROMA

Appuntamento per consegnare questa lettera di persona:

 

All'Ambasciata di Israele presso il Governo Italiano

Alla Rappresentanza delle Nazioni Unite in Italia

All'Ambasciata degli U.S.A. presso il Governo Italiano

Al Ministro degli Esteri del Governo Italiano

 

Domenica 16 marzo 2003, a Rafah nella striscia di Gaza, un bulldozer

dell'esercito israeliano ha ucciso una giovane attivista del Movimento

Internazionale di Solidarieta' (ISM). Rachel Corry, 23 anni, studentessa, di

nazionalita' statunitense, aveva osato interporre il suo corpo tra la

macchina da guerra di Sharon e una casa palestinese destinata alla

demolizione dalla sommaria giustizia israeliana. Sono centinaia le case

palestinesi demolite negli ultimi due anni, colpevoli di essere sul

tracciato di una nuova strada israeliana o troppo vicine ad una colonia

ebraica o focolare della famiglia di un kamikaze. Queste demolizioni,

esplicitamente proibite dalle convenzioni internazionali, non sono che una

delle tante violazioni dei diritti umani perpetrate dall'occupazione

militare.

 

Rachel credeva nel diritto internazionale ed era a Rafah per difenderlo,

spinta dall'indignazione per l'inazione delle organizzazioni

internazionali.

Il dolore per la sua morte, come quello per le tante vittime innocenti dei

conflitti armati che tormentano il mondo, ci impone di chiedere ancora una

volta al Governo di Israele di mettere fine all'occupazione dei territori

palestinesi, alle Nazioni Unite di inviare immediatamente in Medio Oriente una forza di

protezione della popolazione civile,

al Governo degli U.S.A. e al Governo Italiano di impegnarsi concretamente

affinche' il diritto internazionale sia rispettato in quella terra come in

tutti gli altri paesi del mondo.

 

Ci appelliamo inoltre al movimento per una pace giusta in Palestina e

Israele affinche' continui a garantire la sua presenza nei territori

occupati.

 

Roma, 17 marzo 2003

 

Donne in Nero

 

Per informazioni, contattare Luisa Morgantini: tel. 06 69950217 - fax 06

69950200 - email lmorgantini@europarl.eu.int

 

TRE. PHOTO STORY: l'uccisione di Rachel

http://electronicIntifada.net/v2/article1248.shtml

 

QUATTRO. Comunicato ASSOPACE di Napoli

Dopo l'uccisione della pacifista americana Rachel Corey, aderente all'I.S.M.,

continua imperterrita l'azione criminale delle truppe israeliane. Infatti

altri palestinesi,tra cui un bimbo di due anni,sono stati uccisi durante

l'incursione israeliana nel campo profughi di Nusseirat,nella parte centrale

della striscia di Gaza. Salgono cosi' a 6 le vittime nella zona,dove carri

armati e bulldozer sono entrati nella notte, abbattendo case e gettando

nella disperazione centinaia di persone. In precedenza erano morti 4 giovani

palestinesi, tra questi un ragazzo di 13 anni,ucciso all'interno della sua

casa.

 

A fronte di questi avvenimenti, appare sempre piu' complice l'atteggiamento

degli stati occidentali che, mentre cianciano di risoluzioni ultimative

dell'ONU per l'Iraq, non ritengono

necessaria una netta condanna del governo Sharon che sta attuando il suo

piano di pulizia etnica in quei territori. Cio' e' dimostrato dalla pratica

inumana delle demolizioni delle case,

delle uccisioni massive, dell'installazione di nuove colonie, dello strangolamento

economico della popolazione palestinese.

 

Gli USA hanno commentato la prima uccisione di una cittadina americana da

parte delle

truppe di occupazione israeliana, parlando di tragico incidente e richiedendo

al governo

israeliano la solita ed inutile commissione d'inchiesta.

 

Noi chiediamo al governo italiano ed ai governi europei una posizione netta

e precisa:

si fermino immediatamente le attivita' criminose delle truppe israeliane,

condotte in spregio delle risoluzioni ONU e del diritto internazionale,

si invii subito in Medio Oriente una forza di protezione della popolazione

civile,  si cessi la costruzione di nuove colonie,

si avvii il ritiro immediato israeliano dall'intera striscia di Gaza e dalle

zone A e B (degli accordi di Oslo) della West Bank, si avviino le trattative

per la restituzione dei Territori Occupati e la nascita dello Stato Palestinese

con Gerusalemme est capitale, si porti a soluzione la questione dei profughi.

 

Noi di fronte alla barbara uccisione di Rachel non possiamo che confermare

e rilanciare il

nostro impegno di presenza nei Territori Palestinesi occupati a protezione

della popolazione civile.

Per questo facciamo appello a tutte le forze che hanno a cuore i valori

di pace e solidarieta',

a venire in massa in queste terre, a portare un messaggio di speranza per

quel popolo martoriato,

a ricordare anche cosi' la morte terribile di una giovane americana che voleva

pacificamente e

semplicemente con la sua presenza, impedire altre sofferenze.

Noi saremo giu' permanentemente per tutto questo anno insieme alle nostre

sorelle e ai nostri fratelli

palestinesi, israeliani e di tante altre nazionalita' per fare di quell?area

una terra di Pace.

 

CINQUE. Attivisti italiani contro i bulldozers

Da Roberto del gruppo assopace in palestina

riceviamo ed inoltriamo:

 

Siamo sul furgoncino di ritorno a Gerusalemme dopo

alcuni giorni passati nella Striscia di Gaza quando

per telefono ci arriva la notizia che a Rafah, nel sud

della striscia un bulldozer e' passato sopra ed ucciso

una pacifista americana, Rachel e' il suo nome, che

stava tentando insieme ad altri internazionali di

impedire la demolizione di una casa palestinese da

parte dell'esercito israeliano, al ricevere la notizia

sia tutti scioccati, e' la prima pacifista a morire,

inoltre anche a noi ci e' toccata un' esperienza

simile alcuni giorni prima ed inevitabilmente ci

ritorna alla mente.

Eravamo a Qarara un piccolo villaggio di agricoltori tra

il check point di Abu-Oli e la citta' di Khan Yunis,

quando riceviamo una chiamata dagli abitanti del posto

che ci avvisano che i bulldozer vogliono abbattere un'

aranceto, ci dirigiamo sul posto, siamo 11

internazionali internazionali indossiamo casacche

bianche con il simbolo dell' Unione Europea. Quando

arriviamo hanno gia' iniziato a "livellare" il

terreno, vediamo due carri armati ed un bulldozer,

cerchiamo di far allontanare i bambini, i soldati

hanno gia' sparato alcune raffiche di avvertimento,

forse si sono innervositi dalla presenza di tanta

gente che comunque non fa' e non sarebbe in grado di

fare niente. Cerchiamo di renderci visibili uniti con

le mani in alto insieme al passaporto, poi una parte

di noi cerca di avvicinarsi, mentre l' altro rimane

indietro per sicurezza, non succede niente per un po'

di tempo .Il primo gruppo decide di inoltrarsi nell'

aranceto per stabilire un contatto con l'esercito

israeliano,perdiamo il contatto visivo, intanto

arrivano un paio di jeep, vengono a vedere chi siamo,

non si fermano, poco dopo arriva anche un altro

bulldozer, viene verso di noi, arriva fino a circa tre

metri poi gira nell' aranceto per continuare l' opera,

nel frattempo ha gia' distrutto l' asfalto su cui e'

passato ed un recinto, e' un bulldozer enorme, molto

piu' grande dei bulldozers che siamo abituati a

vedere, il posto di guida si trova a circa 3 metri dal

suolo mentre la pala meccanica ha una larghezza di 2

metri per 1.5 di altezza. Intanto mentre il bulldozer

abbatte alberi pieni di aranci maturi uno dei due

carri armati si muove e si avvicina a meno di 50 metri

da noi, seminascosto dalla vegetazione, si ferma ed

ogni tanto muove il suo cannone a destra e sinistra,

il soldato che spunta dalla torretta ogni tanto ci

guarda e ride mentre noi siamo in piedi raggruppati

con le mani alzate, improvvisamente partono varie

raffiche non dirette a noi, ma comunque per spaventare

noi, in un attimo siamo a terra. Succede varie volte

per un periodo di forse un' ora, vogliono dimostrare

chi comanda e forse sono infastiditi dalla nostra

presenza, puo' darsi che non vogliono uccidere

nessuno,ma solo compiere "piccole" barbarie quotidiane

Per loro e' meglio non avere nessuno tra i piedi.

Per noi e' meglio esserci.

 

SEI. Chi era Rachel Corry

http://www.evergreen.edu/news/mar03/rachelcorrie.htm

 

SETTE. Articolo in italiano dell'Haaretz sull'omicidio di Rachel

Dal palestinian center for reapproachment between peoples riceviamo

questo articolo di haaretz (quotidiano israeliano) che vi rimandiamo

tradotto.

per adesso vi basti questo. le parole non riusciamo a trovarle ancora.

forse

piu' tardi. abbiamo telefonato ai compagni che stanno giu' e stanno bene.

se cosi' si puo' dire. ASSOPACE Napoli.

 

Una pacifista americana e' stata uccisa domenica 16 marzo da un bulldozer

dellŽesercito israeliano, che ha travolto la ragazza durante la

demolizione di una casa presso il campo profughi di Rafah, nel quartiere

al-Salam, nel sud della striscia di Gaza. UnŽaltra attivista e' stata

ferita. Rachel Corey, di 23 anni, proveniente da Olympia, Washington, e'

stata uccisa mentre tentava di impedire al bulldozer di distruggere una

casa. Questo hanno riferito i medici di Gaza.

Greg Schnabel di Chicago, ha riferito che si trovavano nella casa del

dottor Samir Masri.

"Rachel era da sola di fronte alla casa mentre noi cercavamo di

fermarli" ha detto. "Lei faceva segno ai bulldozer di fermarsi, e' caduta

ed il bulldozer ha proseguito. Noi gli urlavamo di fermarsi, ma il

bulldozer non si e' fermato, e' passato completamente sopra di lei, e' poi

tornato indietro ripassando su di lei".

 

Corey faceva parte dei gruppi conosciuti come ISM (International

Solidarity Movement). Schnabel ha riferito che Corey era una studentessa

dellŽEvergreen College e doveva diplomarsi questŽanno.

Ha anche detto che erano in 8, 4 americani e 4 britannici, a Rafah per

stare con le famiglie le cui case vengono demolite dallŽesercito

israeliano.

(Da assopace.nazionale@assopace.org)