|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
"Hebron – Roma: andata
e ritorno" - incontro di societa' civili tra partecipazione, cooperazione
e media attivismo Roma, 5-7 Ottobre 2006 Il Servizio Civile Internazionale,
il Municipio Roma XI e Amisnet hanno il piacere di invitarvi a tre
giorni di iniziative sulla Palestina che si svolgeranno a Roma dal 5
al 7 Ottobre nell'ambito del progetto MedHebron (www.medhebron.net). Il progetto Medhebron e' rivolto
a tutti i livelli della comunita' locale del distretto di Hebron (istituzioni,
media locali, societa' civile, giovani, adulti) ed e' finalizzato
ad attivare un dibattito interno sui temi della democrazia, dei
diritti umani, della partecipazione della societa' civile alla vita pubblica
e politica. Il progetto si e' proposto
di attivare uno scambio di esperienze e di confronto sia a livello locale
che internazionale con l’obiettivo di sostenere la societa' civile
palestinese e creare reti di solidarieta' che possano lavorare e cooperare
su questi temi a lungo termine. MedHebron e' ora giunto alla conclusione
della prima fase del progetto e vi propone di partecipare agli
eventi organizzati per quest’occasione a Roma da giovedi' 5 a sabato
7 ottobre. Interveranno a questa iniziativa
rappresentanti della societa' civile Palestinese ed enti locali
italiani tra cui Il comune di Roma Programma dei tre giorni: GIOVEDI 5 OTTOBRE Likha' - incontro CONFERENZA DI APERTURA: [h.17
– 19 Sala Blu, Comune di Roma, Lungotevere dei Cenci 5] "Palestina: cooperazione
e societa' civile' Intervengono: Ahmad Jaradat
(Alternative Information Center), Adli Dana (International Palestinian
Youth League), Dante Pomponi (Comune di Roma), Gianluca Peciola (Municipio
Roma XI), Luisa Morgantini (Parlamentare Europea), Luigi
Nieri (regione Lazio), Tommaso Rondinella (Sbilanciamoci!), Sara Turra
(Servizio Civile Internazionale) Proiezione film [h. 21 – 23:
Cinema Apollo 11, Via Conte Verde 51, piazza Vittorio] h. 21.15 'PRIVATE' – un film
di Saverio Costanzo h. 23.00 'ARNA’S CHILDREN'
– un film di Juliano Mer Khamis VENERDI 6 OTTOBRE Kalemal - parole DIBATTITO PUBBLICO: [ h. 19
- 21: Strike, via U. Partini 19] 'I media in Palestina, la Palestina
nei media' Intervengono: AMISnet, Alternative
Information Center, Tano D’Amico, COSPE, Samir Al Qaryuti, Palestine
News Network, Radio Onda Rossa, Radio Citta' Aperta, Indymedia Italia,
Global Project Palestina, Palestinian Youth Union. DABKA NIGHT [h. 21.30 Strike, via U. Partini 19] Serata di cultura palestinese
con performance teatrali e danze popolari. SABATO 7 OTTOBRE Sowar - immagini Serata MedHebron [h.19,30-24:
La citta' dell’Utopia, via Valeriano 3/F, Metro B San Paolo] APPUNTI PALESTINESI, per una
serata di incontri. h.19,30 Aperitivo con l’autore:
Luigi Spoletini racconta la mostra 'Visit Palestine' h.20,30 Cena palestinese e
proiezione da Hebron dello spettacolo teatrale 'Hamlet in Hebron'
(Artestudio) h.22.00 Proiezione video prodotti
a Hebron presso il Media Center e incontro con volontari del
progetto MedHebron SULLA DABKA NIGHT Cari e care, come probabilmente sapere il
gruppo SANABEL di danza e musica, composto da 7 ragazzi e 2 ragazze
di GAZA, e' bloccato a Roma dalla fine del mese di luglio. A quanto
pare non hanno alcuna possibilita' di tornare a casa finche' l'Egitto
non consente loro di raggiungere gli altri palestinesi in attesa davanti
al valico di Rafah. Il valico negli ultimi due mesi e' stato aperto
solo per 4-5 giorni in tutto. Neppure le tante interpellanze parlamentari
sono ancora riuscite ad ottenere un permesso di transito dall'aeroporto
del Cairo alla frontiera di Gaza. A quanto pare l'Egitto non ha nessuna
intenzione di veder crescere il numero di palestinesi sul suo territorio.
In attesa del "miracolo", il gruppo vive a Roma in un appartamento
del Comune di Roma e cerca di tirare avanti con la solidarieta' di
pochi amici. Tutto quello che avevano raccolto durante la loro tourne'e
di giugno e luglio e' ormai stato speso. E pensare che lo avevano
raccolto per comprare le cartelle degli scolari di Gaza. Ma tanto
a che servirebbero le cartelle dal momento che le scuole sono chiuse
grazie all'embrago dei paesi occidentali verso i ministeri dell'Autorita'
Palestinese? Bene, per fortuna c'e' chi
ha preso a cuore le loro sorti e sta organizzando per loro una piccola
tourne'e romana. Il primo appuntamento (la locandina e' in attachment)
e' per il 6 ottobre, al Centro Sociale STRIKE, via Ugo Partini 21
(Portonaccio). - dalle 19 alle 21 si parlera'
di MEDIA E PALESTINA - alle 21 inziara' la DABkA NIGHT con danze e musiche del gruppo SANABEL. Vi prego di far circolare quanto piu' potete. E' importante per chi ospita; e' importante per chi e' ospitato. Un abbraccio Silvia LIBANO DEL SUD : 100.000 bombe
inesplose di Flaviano Masella e Maurizio
Torrealta http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/bombe_inesplose.asp
sul sito e' possibile visionare il video inchiesta Alla Biennale di Architettura
di Venezia la storia e' stata quantomeno mutilata e i crimini che
giorno dopo giorno distruggono la Palestina sono stati dimenticati
e cancellati nel silenzio. Vieni anche tu alla Biennale
a portare un salvagente per la giustizia e la legalita'. SABATO 14 OTTOBRE alle 10.30 alla Biennale di
Venezia > > LEGGI IL DOCUMENTO
ALLEGATO. > > gruppi e associazioni
che aderiscono mandino subito una e-mail a info@associazioneilvillaggio.it a.. L'Associazione Il Villaggio ha valutato
le diverse prese di posizione che hanno circolato in questo periodo,
riferite al padiglione di Israele della Biennale di Architettura di
Venezia e ha elaborato una propria precisa presa di posizione esplicitata
nel DOCUMENTO allegato "Chi gettera' il salvagente al popolo
palstinese?" a.. Su questa precisa posizione convoca un presidio
nonviolento e pacifico, informativo e di denuncia a cui invita tutti
coloro che si ritrovano in questo Documento, secondo queste indicazioni: b.. SABATO 14 OTTOBRE, appuntamento alle 10.30
ai cancelli dell'entrata della Biennale di Architettura di Venezia.
Si raggiunge con un vaporetto ACTV alla fermata Giardini. c.. Si chiede a chi partecipa di portare con se' UN SALVAGENTE di qualsiasi tipo, gonfiabile o rigido, di qualsiasi foggia e colore. INFO : info@associazioneilvillaggio.it 347 3176588 La definizione di Palestina
La definizione di Palestina
secondo l'enciclopedia online Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Palestina E' possibile apportare delle modifiche ai testi
www.americanintifada.com/who.htm 16 VIDEO SULLA PALESTINA 1) PROMESSE (PROMISES) regia: B. Z. Goldberg, Justine
Shapiro, Carlos Bolado - USA/Palestina/Israele 2001, 100' Come vivono
i bambini palestinesi e quelli israeliani in una Gerusalemme carica
di tensioni e divisa tra due comunità? Com'è il loro rapporto con
"gli altri" e cosa li accomuna? Promesse ritrae il quotidiano
di sette bambini e documenta il modo in cui il conflitto influenza
la loro vita. Osservatori partecipi, i registi scoprono le vie di
trasmissione di vecchi rancori, ma sono anche testimoni di inaspettate
aperture, a volte persino di illuminazioni sbalorditive, con cui i
ragazzi analizzano la propria condizione. http://www.promisesproject.org/ http://www.cinemah.com/reporter/news/news20020918/ 2) FRONTIERES OF DREAM AND FEARS (AHLAM AL-MANFA) regia: Mai Masri - USA/Palestina
2001, 56' v. o. con sottotitoli in italiano Questa è la storia di Mona
e Manar, due rifugiate palestinesi, i cui nonni furono costretti ad
abbandonare la propria casa in Palestina nel 1948. Pur vivendo in
campi diversi, uno, Chatila, a Beirut, governato dall'estrema marginalizzazione
economica del Libano, l'altro, Dehieshe, a Betlemme, dall'oppressione
militare ed economica israeliana, le due ragazzine riescono a comunicare
nonostante le barriere che le separano. La loro amicizia, iniziata
via e-mail, si consolida giorno dopo giorno e culmina in un incontro
impregnato di emozione, avvenuto dietro il filo spinato che delimita
il confine libano- israeliano, insieme ad amici e parenti. http://www.cinemah.com/neardark/index.php3?idtit=852 3) SONG ON A NARROW PATH - STORIE DA GERUSALEMME Regia di Akram Safadi - Co-produzione
(per l'Italia Stefilm) 2001, 53' Akram Safadi, palestinese di Gerusalemme,
è fotografo e regista. A partire dagli anni 80 ha lavorato come free
lance per diverse agenzie internazionali e le sue foto, scattate durante
la lunga prima Intifada, hanno catturato e mostrato al mondo il dolore
e la sofferenza della sua gente. Nel documentario Song on a Narrow
Path, Safadi cerca ora di descrivere Gerusalemme attraverso le vite
di tre suoi amici. Reem è un'artista che reclama il diritto ad esprimersi
attraverso il canto; Ali, un nero palestinese, ha passato 17 anni
nelle prigioni israeliane ma continua ad essere ossessionato dall'occupazione
che, lui dice, ha ridotto la città ad un enorme carcere a cielo aperto;
Farouq, discendente di una importante famiglia palestinese, rievoca
la vita a Gerusalemme prima dell'occupazione. Tre storie per scoprire
le costrizioni e le difficoltà quotidiane durante trent'anni di controllo
militare israeliano. Le immagini dei protagonisti emergono dal liquido
rosso come sangue della camera oscura mentre in sottofondo risuonano
gli spari e le urla della nuova Intifada in corso. "Il ritratto
della mia città, come la vedo io, attraverso le vite di persone che
mi sono vicine" (Akram Safadi). http://www.torinofilmfest.org/ITA/dbonline.php?ID=44 4) PALESTINE VIDEO BLOB #2
- "CHI SONO I TERRORISTI ?!?" Maggio 2002 - 33' circa Immagini TV: TG1, TG3, LA7, Sciuscià, Primo
Piano, Frontiere, Al Jazeera. Video: Song of a narrow path, di Akram
Safadi, Co-produzione (I), (B), (F), (D) Il mio nome è Mohamed, CRIC
- Reggio Calabria, 1990 Al Nakba - Rassegna di una storia di massacri,
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma (documenti
del 1971, 1976 e 1982), Lega Araba (1988) e Comitato di Solidarietà
con l'Intifada - TMCrew Roma (2000/2001) Promesse, regia di Goldberg,
Shapiro e Bolado, USA 2000 Sawurna: Palestinesi del Libano,
regia di Marco Carraro, Andrea Pichler, Susanna Schoenberg, Prod.
Dropout Officina Milano, Ita 2000 Attacco all'America, Panorama/24ore.TV,
2001 9-11, Independent Media Center New York, 2001 Uprising (Rivolta),
TV Ungherese, Regia di Alajos Chrudinak, 1988. Sharon, l'accusato,
regia di Fergal Keane, GB (BBC) 2001 Fino all'ultima kefiah, di Fulvio
Grimaldi, Ita 2002 Vita, terra e libertà per il popolo palestinese,
Forum Palestina, Ita 2002 Film: Oltre le sbarre, regia di Uri
Barbash, Isr. 1984 La battaglia di Algeri, di
Gillo Pontecorvo, Italia 1966 5) L'AQUILONE /AL NAKBA Si tratta di due video realizzati
dal Coordinamento di Solidarieta' con l'Intifada Il video intitolato
"L'aquilone" è stato girato ad agosto del 2001 nei Territori
Occupati e descrive il progetto Gassan Khanefani, una rete di asili
nido e scuole materne realizzata in Cisgiordania e Gaza, a partire
già dal 1984, dall'Unione dei Comitati delle Donne palestinesi. Prima
dell'avvio dell'ultima, devastante offensiva israeliana le strutture
autogestite per i bambini in età prescolare erano 87 e già molte tra
queste rischiavano di chiudere senza l'apporto della solidarietà internazionale.
Così, attraverso questo video, il Coordinamento di Solidarietà con
l'Intifada lanciava una campagna di adozione a distanza degli asili
Gassan Khanefani e di sostegno alla formazione del corpo insegnante.
"Al Nakba - Rassegna di una storia di massacri" è una raccolta
di video che utilizza un'importante antologia storica (1967-1988)
curata da Ansano Giannarelli dell'Archivio Audiovisivo del Movimento
Operaio e Democratico di Roma, completata da immagini più recenti
che giungono fino all'esplosione dell'ultima insurrezione, la cosiddetta
Intifada di Al Aqsa o Seconda Intifada. Nella raccolta intitolata
"Al Nakba", ossia "La catastrofe" - così il popolo
palestinese definisce il giorno della proclamazione dello Stato di
Israele, il 15 maggio 1948 - troviamo documenti molto interessanti,
come "Tall El Zaatar", di M.Abu Ali, P. Adriano e J. Chamoun,
dedicato ad una delle pagine più dolorose della resistenza palestinese.
In Libano nella primavera del 1976, nel pieno di una guerra civile
che opponeva le forze progressiste libanesi schierate a fianco dei
palestinesi contro i falangisti cristiano-maroniti, questi ultimi,
spalleggiati da Siria e Israele, assediarono il quartiere di Tall
El Zaatar, abitato prevalentemente da profughi, che cadde dopo 52
giorni di strenua resistenza. http://www.tmcrew.org/int/palestina/ 6) SAWURNA: PALESTINESI DEL
LIBANO Regia di Marco Carraro, Andrea
Pichler, Susanna Schoenberg Prod. Dropout Officina, Milano, 2000,
durata 55' circa Nei primissimi anni del secondo dopoguerra, ed in
particolare dopo il 1948 - anno di costituzione dello Stato di Israele,
"rifugio" per gli ebrei del mondo, inizio di un calvario
che sembra non avere fine per gli arabi di Palestina - circa 700.000
palestinesi vennero cacciati dalle loro case e villaggi. 100.000 di
loro vennero spinti oltre il confine con il Libano. Oggi quei palestinesi
sono 400.000, su oltre tre milioni di rifugiati palestinesi, i protagonisti
della "nakba" - la "catastrofe" del 1948 - e i
loro discendenti. La maggior parte dei palestinesi del Libano vive
nei campi profughi, al principio strutture d'emergenza che col passare
del tempo - e la costante negazione del "diritto al ritorno",
pur sancito dalla risoluzione 194 e annualmente ribadito dall'ONU
- hanno acquisito un carattere permanente. Ciò nonostante ai palestinesi
sono negati i più semplici diritti umani e civili, quali il diritto
allo studio e alla salute, il diritto alla casa e il fondamentale
diritto al lavoro. La comunità riesce a sopravvivere con l'assistenza
dell'UNWRA (agenzia ONU per i rifugiati palestinesi) e con l'aiuto
delle ONG di tutto il mondo che sostengono le organizzazioni palestinesi
che lavorano nei campi profughi. In Libano i palestinesi sono sempre
stati considerati come "ospiti" scomodi. La loro presenza
consistente e "resistente" è costata non poche sofferenze
e molto sangue. L'appoggio dato dall'OLP ai musulmani e progressisti
libanesi durante al guerra civile scoppiata nel 1975 valse ai palestinesi
l'odio feroce delle falangi cristiano-maronite che, nell'estate del
1976 misero a ferro e fuoco il campo di Tall el Zatar massacrando
oltre 3000 persone, per la maggior parte civili. Nel 1978 e poi nuovamente
nel 1982 l'esercito israeliano invase il sud del Libano e attaccò
i campi profughi con l'obiettivo di spazzare via la resistenza palestinese.
La seconda invasione culminò con l'eccidio degli abitanti dei campi
di Sabra e Chatila a Beirut, vigliaccamente perpetrato dai falangisti
libanesi, su preciso mandato di Israele, dopo che l'OLP aveva completato
il ritiro dei propri combattenti dal Libano con la sola condizione,
garanti gli USA, della permanenza di una forza di protezione internazionale
a tutela della popolazione civile: le truppe internazionali se ne
andarono prima del tempo e a "tutela" dei campi rimasero
i fascisti libanesi addestrati dagli israeliani… Il documentario,
prodotto dal collettivo Dropout Officina di Milano, è stato girato
nell'estate del 1998, mentre i palestinesi del Libano seguivano con
sospetto od aperta ostilità le faticose trattative di pace tra l'Autorità
Palestinese e Israele, sempre arenate proprio sulla questione cruciale
del ritorno dei profughi. Il Libano meridionale era ancora sotto l'occupazione
israeliana. Il ritiro dalla cosiddetta "fascia di sicurezza"
e lo scioglimento della milizia collaborazionista cristiana dell'esercito
del Libano del Sud sono avvenuti solo nel maggio del 2000. Tuttavia,
in oltre 50 anni, si sono succedute occupazioni e guerre ma nulla
è cambiato nei campi profughi e nella vita dei palestinesi rifugiati
in Libano: suburbi affollati, spazi angusti carenti di tutti i servizi
essenziali e in condizioni igieniche paurose, disoccupazione, emarginazione…
e nonostante tutto uomini e donne che sperano e resistono contro il
tentativo di negare loro l'identità di popolo. 7) SHARON, L'ACCUSATO di Fergal Keane, BBC - UK 2001,
50' circa "Sharon: l'accusato"
è un'inchiesta estremamente esaustiva e convincente sui retroscena
del massacro di Sabra e Chatila (settembre 1982), il "capolavoro"
di Ariel Sharon (ma forse con la stagione di sangue inaugurata nel
settembre 2000 e non ancora conclusa ha già superato sé stesso…).
Nel giugno del 1982 l'esercito israeliano aveva invaso il Libano con
l'obiettivo di annientare le basi della resistenza palestinese. Dopo
tre mesi di bombardamenti incessanti e devastanti su Beirut (persino
il presidente USA Reagan li definì "atti inammissibili"),
l'OLP si ritirò dalla capitale libanese sotto la supervisione di un
contingente internazionale. Quando anche la forza multinazionale levò
l'ancora, prontamente l'infido Sharon, aggirando con eleganza l'impegno
degli occupanti israeliani a non torcere un capello ai civili palestinesi
rimasti, incarico' la feroce falange cristiano-maronita - addestrata
ed equipaggiata da Israele - di "occuparsi" dei campi profughi.
Quel che successe è noto: all'incirca 2000 persone, in maggioranza
vecchi, donne e bambini, furono fatte letteralmente a pezzi durante
36 ore consecutive di inumana barbarie. I soldati israeliani, le cui
basi si trovavano a meno di 500 metri dai campi, rimasero a guardare
e anzi fornirono supporto logistico ai falangisti e cercarono di aiutarli
nel tentativo, tanto grottesco quanto inutile, di coprire l'enormità
del massacro. Allora il mondo si indignò, anche a Tel Aviv ci furono
oceaniche manifestazioni di protesta (non altrettanto oggi, purtroppo…),
il governo fu persino costretto a nominare una commissione di inchiesta.
"Arik il Sanguinario" fu mandato a casa per un po', con
una bella tirata d'orecchi. Niente di più. Mai nessun processo è stato
celebrato contro i responsabili materiali e i mandanti di quell'eccidio.
Il libanese Eli Hobeika, che allora guidò le operazioni della Falange,
ha fatto un po' di carriera politica (ironia della sorte: è stato
persino ministro per i profughi!), poi è diventato uno degli uomini
d'affari più potenti a Beirut e infine, nel gennaio 2002, è stato
dilaniato da un'auto-bomba… Già, aveva appena dichiarato di essere
disponibile a testimoniare contro Sharon nel processo intentatogli
da una corte belga sulla base di una legge che attribuisce competenza
universale alla giustizia di quel paese per i crimini di guerra, contro
l'umanità e il genocidio... Qualcuno ha dei dubbi sui mandanti dell'attentato?
Amos Yuron, comandante israeliano fuori da Sabra e Chatila, che ignorò
i rapporti dei suoi subordinati sul massacro in corso nei campi, è
oggi direttore generale del Ministero della difesa. Sharon ha raggiunto
il vertice del potere e, com'è sotto gli occhi di tutti, continua
oggi come allora a fare la sola cosa in cui è davvero bravo: macellare
i palestinesi. Il documentario di Fergal Keane è stato trasmesso dalla
BBC per la per la prima volta nel giugno 2001, nonostante le forti
pressioni esercitate dal governo israeliano affinchè fosse messo al
bando. http://www.cinemah.com/neardark/index.php3?idtit=854 8) JERUSALEM: AN OCCUPATION
SET IN STONE?(GERUSALEMME: UN OCCUPAZIONE PIETRIFICATA?) Regia di
Marty Rosenbluth. Prodotto dal Movimento Palestinese per il Diritto
alla Casa - USA/Palestina 1995, 55'- v.o. con sottotitoli in inglese
Il film racconta la strategia dell'espansione israeliana a Gerusalemme
est. Da quando ha annesso Gerusalemme est nel 1967, il governo israeliano,
attraverso la confisca della terra, la costruzione degli insediamenti
dei coloni, il rifiuto delle concessioni edilizie e la separazione
delle famiglie palestinesi, sta perseguendo una politica volta a limitare
la popolazione palestinese nella città, mentre allo stesso tempo cerca
di aumentare la popolazione ebrea. Il film di Rosenbluth è un bell'omaggio
alle migliaia di palestinesi che vivono a Gerusalemme privati dei
diritti fondamentali. http://www.duke.edu/web/aso/marty.html http://www.twf.org/News/Y1997/Jew.html 9) - UPRISING (RIVOLTA) Regia di Alajos Chrudinak,
prodotto dalla TV ungherese - 1988, 50' v.o. con sottotitoli in italiano
Il film propone immagini molto interessanti, e purtroppo molto attuali,
che risalgono all'inizio della Prima Intifada. Sono incluse interviste
a Rabin, allora ministro della Difesa, a Shimon Peres, allora ministro
degli Interni, e a Shamir, allora Primo ministro. Da tutti, con sfumature
diverse, emerge la totale indifferenza per le ragioni dei palestinesi
che, all'epoca, vivevano già da vent'anni sotto la feroce occupazione
israeliana. Il più esplicito dei tre dirigenti israeliani è senz'altro
il "falco" Shamir il quale, di fronte alle telecamere, ammette
candidamente e sfrontatamente che Israele, l'unico paese al mondo
nato da un mandato dell'ONU, non ha mai avuto né avrà mai intenzione
di rispettare il diritto internazionale. Il video contiene immagini
fondamentali sull'occupazione (arresti di bambini, alcuni strappati
ai soldati dalle madri, pestaggi gratuiti, maltrattamenti alle donne,
brutalita' di ogni genere...). Ci sono anche interviste a legali israeliani
che raccontano la quotidianità dei soprusi e delle violazioni dei
diritti umani di cui sono vittime i palestinesi. 10) WARBLOB - GUERRA ALL'AFGHANISTAN
- Video #2 Cap 4 - Palestinesi: l'ultimo
ostacolo al Nuovo Ordine Mondiale Realizzato nel novembre 2001 - 25'
Immagini TV tratte da TG1, TG3, Al Jazeera, Sciuscià, Primo Piano,
Frontiere. Video: Jerusalem. An occupation set
in stone, di Marty Rosenbluth, Movimento palestinese per il diritto
alla casa, 1995 Patria Palestina, di Fulvio Grimaldi, 2001 L'economia
del Pentagono, di Barazzetti e Branca, RTSI TV Svizzera e Moby Dick
Movies Roma, 1991 Film: La battaglia di Algeri, di
Gillo Pontecorvo, Italia 1966 Queimada, di Gillo Pontecorvo, Italia
1969 Indians (The indians story), di Richard T. Heffron, USA 1975 11) JENIN… JENIN * scheda * Regia di Mohammad Bakri, Palestina/Italia
2002, 50' Il documentario descrive gli
effetti, sulle cose e sulle persone, della prolungata aggressione
israeliana alla città palestinese di Jenin, nel nord della Cisgiordania.
L'attacco, durato per tutta la prima metà dello scorso aprile, si
è concluso con la distruzione totale del quartiere centrale del campo
profughi, un chilometro quadrato fitto fitto di abitazioni in cui
vivevano stipate circa 15.000 persone. Dopo i massicci bombardamenti
effettuati dai giganteschi tank Merkava e dagli elicotteri Cobra (che,
con i micidiali Apache Longbow della Boeing, sono venduti ad Israele
dall'"amico americano" in numero sempre crescente, sono
stati i mastodontici CATerpillar blindati (anch'essi di fabbricazione
statunitense) a spianare tutto ciò che era rimasto ancora in piedi.
L'effetto finale non differisce molto dall'ammasso contorto di metallo
e cemento a Ground Zero: centinaia di vittime, in maggioranza persone
inermi, impastate con le macerie… Un film praticamente autoprodotto.
Un autore, Mohammad Bakri, approdato da poco alla regia, assai più
noto per i suoi intensi ruoli cinematografici. Un documento duro,
incentrato sulle testimonianze delle vittime, un grido d'accusa corale
contro la brutalità dell'occupante. Un artista da sempre scomodo,
perché comunista, perché palestinese ma con passaporto israeliano,
uno che non sta zitto e che denuncia. Non un film-inchiesta, all"anglosassone",
semmai un film-urlo. Protagonisti le macerie e la rabbia dei sopravvissuti.
Iyad Samoudi, produttore esecutivo del film, è stato assassinato dall'esercito
israeliano il 23 giugno, al termine delle riprese. In Israele il film
è stato colpito dalla censura governativa ed il suo autore, Mohammad
Bakri, ha subito pesanti intimidazioni da parte dei servizi segreti
israeliani. http://www.cinemah.com/ipertesti/bakri-jenin/index.html http://www.cinemah.com/quick-ones/mazar/index.html 12) VOCI DA GAZA - LIVING WITH
THE PAST Regia di Antonia Caccia &
Maysoon Pachachi - 1989, 51' v.o. con sottotitoli in italiano Voci da Gaza è uno dei più
interessanti documentari sulla Palestina prodotti dopo l'inizio della
prima Intifada. Le registe hanno scelto di intervenire il minimo indispensabile
con propri commenti e di dare invece piena voce agli abitanti di Gaza,
il 70% dei quali sono rifugiati. Gli uomini, le donne ed i bambini
palestinesi parlano dell'effetto dell'occupazione israeliana sulle
loro vite: i coprifuoco sono continui, gli arresti sistematici e le
pattuglie dell'esercito sono onnipresenti. Ma nonostante tutto i "comitati
popolari locali" lavorano alacremente e forniscono formazione,
assistenza sanitaria e servizi sociali alternativi. E' prima di tutto
con l'autorganizzazione che il popolo palestinese riesce a combattere
l'occupazione israeliana. http://www.frif.com/cat97/t-z/voices_f.html 13) CON LA PALESTINA NEGLI
OCCHI Regia di F. Mariani e V. Giorno
- Prod. Immagini Mosse/Ya Basta, 2002, 30' Dal 27 marzo al 4 aprile
2002 centinaia di persone da tutto il mondo hanno partecipato ad una
carovana di pace in Palestina , organizzata da Action for Peace. Il
video racconta i primi giorni dell'operazione "Muraglia di difesa"
con cui, nella primavera scorsa, l'esercito israeliano a rioccupato
i territori palestinesi. Le videocamere seguono gli attivisti della
delegazione italiana ai posti di blocco che tengono prigioniera la
popolazione civile, nelle strade devastate di Ramallah occupata, nel
riuscito tentativo di rompere l'assedio militare al quartier generale
di Arafat, nel servizio di protezione delle strutture sanitarie. Un
paesaggio agghiacciante, quasi surreale, di repressione, di macerie
e di morte; un'insolita e terribile passeggiata attraverso la guerra
globale permanente che in Palestina ha, da almeno sessant'anni, il
suo laboratorio di sperimentazione avanzata. Ma anche una testimonianza
dell'impegno della società civile come forza di interposizione e di
diplomazia dal basso laddove le istituzioni internazionali sono colpevolmente
assenti. http://digilander.libero.it/immaginimosse/index2.html 14) RADIO PALESTINA (LIVE FROM
PALESTINE) Regia di Rashid Masharawi -
Prod. Article Z, Palestina 2002, 52' Un tuffo all'interno dell'emittente
radiofonica "Voice of Palestine", stazione ufficiale dell'Autorità
palestinese ma anche voce del popolo e megafono della sua resistenza.
Nel gennaio 2002 l'esercito israeliano ha fatto saltare l'edificio
in Ramallah che ospitava i locali della radio, ma non è comunque riuscito
a spegnerne il segnale: poche ore dopo l'incursione sono riprese regolarmente
le trasmissioni. Il film di Masharawi descrive la difficile situazione
in cui si trova ad operare il giornalismo radio televisivo in Palestina
e, nel contempo, cerca di sfuggire a quell'immagine di violenza e
brutalità in cui la Palestina è stata relegata dai media, rappresentando
gli aspetti del vivere quotidiano e le storie della gente comune che
di solito non vengono mostrati. 15) CHE NESSUNO PIANGA Regia di Maren Karlitzki, Prod.
Coop. Suttvuess Roma, 2002, 50' Video girato a metà aprile del 2002,
subito dopo la strage e le devastazioni perpetrate a Jenin dalle truppe
di occupazione israeliane. Tre quarti d'ora di immagini e testimonianze
dirette su uno dei crimini più gravi commessi dagli "eroici"
soldati di Tel Aviv. Il titolo fa riferimento alla "Cantata rossa
per Tall El Zaatar", la celebre poesia di Giulio Stocchi, musicata
da Gaetano Liguori e interpretata nel 1977 dall'indimenticabile voce
di Demetrio Stratos: "Ma che nessuno / nessuno dico / che nessuno
pianga! / Non una lacrima / dalle terre segrete / del nostro dolore
/ non una lacrima! / Perché in piedi / in piedi sono morti / Che nessuno
pianga!" 16) FINO ALL'ULTIMA KEFIAH! Regia di Fulvio Grimaldi, Italia
2002, 60' In questo video l'inossidabile Grimaldi ci offre uno sguardo molto ampio sulla realtà e sulla storia palestinesi: le condizioni di vita nei campi profughi a Beirut; i giorni del ritiro israeliano dal Libano del sud, nel maggio del 2000; lo scoppio della Seconda Intifada, il suo perdurare e rafforzarsi, le sue ripercussioni tra i profughi e tra le masse arabe, dall'Algeria all'Iraq. Grimaldi si sofferma poi sulle forme della quotidiana repressione che i palestinesi subiscono in Cisgiordania come a Gaza come anche in Israele: non si tratta solo delle operazioni devastanti operate dall'esercito israeliano, ma delle code interminabili ai posti di blocco, del furto della terra e dell'acqua, della distruzione delle case, della crescita inarrestabile degli insediamenti coloniali… Una parte del video è poi dedicata alle manifestazioni ed alle azioni di interposizione dei pacifisti europei ed israeliani, volte a dare un segno della forte condanna che la società civile internazionale esprime verso la brutale occupazione israeliana dei territori palestinesi.
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||